Conte vuole aggredire i Blancos e pensa al tridente con Tevez, Llorente e Marchisio. CR7 il nemico pubblico numero uno
© Dal Web
Lo Juventus Stadium si prepara ad ospitare una notte di grande calcio, come è sempre stato tra Juventus e Real Madrid. I tifosi bianconeri sognano di ripetere l'impresa con cui nel 2003 si sbarazzarono dei Galacticos e conquistarono la finale di Manchester, di rivedere le magie con cui Del Piero ammaliò i Blancos nel 2008. La partita di stasera rappresenta una svolta per la banda di Conte, 90 minuti che possono dire tanto sul reale valore di questa squadra in Europa.
Dopo aver zoppicato nelle prime 3 gare, due pareggi deludenti e una sconfitta decisa più dagli episodi che da altro, ora i bianconeri hanno l'occasione per cambiare il loro destino. Col Real è serata da tutto o niente, servono tre punti per evitare di dover essere costretti a vincere nella bolgia di Istanbul, a casa del Galatasaray di Mancini. Un pareggio (non ce n'è mai stato uno tra Juve e Real) non cambierebbe di molto le carte in tavola e allora sono vietati i calcoli, bisogna attaccare il Real per risollevare la classifica e per mandare un messaggio all'Europa.
E allora Conte, che nella conferenza di ieri ha chiesto a più riprese la consueta "bolgia" ai propri tifosi, opta per il 4-3-3, perché in Europa la Juve sa cambiare retroguardia (in campionato tradizionalmente a 3) per guadagnare spinta sulle fasce e non perdere un uomo in mezzo al campo. Mancherà la squalificato Chiellini, mentre a sinistra è ballottaggio a sinistra tra Asamoah, favorito, e Ogbonna, che ha giocato terzino in Spagna. Metà campo ricca di talento con Pirlo, Pogba, Vidal e Marchisio avanzato di qualche metro a dare una mano alle punte.
Tevez a secco da 4 anni
E' proprio in attacco che la Juve di quest'anno, memore della lezione subita dal Bayern nella scorsa stagione, ha inserito l'esperienza e il talento necessari per il salto di qualità europeo. Llorente conosce bene il Real Madrid, ha già segnato all'andata e in più è basco, quindi avrà un motivo in più per fare male ai castigliani. Ma il vero valore aggiunto dei bianconeri è Carlos Tevez, già 7 reti in stagione, ma a secco in Champions dall’aprile 2009. L'Apache è uomo da grandi partite e quella di stasera sembra cadere a fagiolo per interrompere il digiuno.
El Piscina
Dall'altra parte del campo il nemico pubblico numero uno è Cristiano Ronaldo, più gol che partite in questa stagione e colpevole della sceneggiata che è costato il rosso a Chiellini nella gara di andata. Sul web nei giorni scorsi l’ironia si è sprecata: Ronaldo diventa "il Piscina", c'è chi si informa sull’altezza del trampolino allo Stadium e chi chiede di riempire d’acqua il campo per facilitargli il compito. Questa sera i 30mila dello Stadium lo fischieranno ogni volta che tocca il pallone, anche se CR7 non sembra tipo da farsi intimorire, come dimostra la tripletta nell’inferno turco del Galatasaray.
Ritorno al futuro
Il futuro della Juventus in Champions League passa per Carlo Ancelotti, ex mai amato dal popolo bianconero e che anche stasera riceverà i consueti fischi: "Se saranno bravi in queste tre partite si qualificheranno - ha detto l'allenatore italiano - Loro sono più in difficoltà di noi perché sono costretti a vincere, ma noi vogliamo chiudere il discorso qualificazione. Sarà una partita intensa e interessante, ma dobbiamo migliorare la fase difensiva come squadra". E' dunque lo stesso allenatore dei Blancos ad indicare il punto debole dei suoi: la difesa. Adelante Juve, con coraggio si può.
Real Madrid (4-3-3): Casillas; Arbeloa, Varane, Sergio Ramos, Marcelo; Khedira, Xabi Alonso, Modric; Bale, Benzema, Ronaldo
A disp.: Diego Lopez, Carvajal, Pepe, Illarramendi, Isco, Di Maria, Morata. All.: Ancelotti
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Coentrao