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Conte contro Mazzarri, molto più di un'antipatia

Negli ultimi anni tra i due grande rivalità e polemiche in serie

12 Set 2013 - 22:29
 © Dal Web

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Inter-Juve è da sempre sfida ad alta tensione, ma quest'anno c'è un elemento in più ad acuire la classica rivalità tra nerazzurri e bianconeri, l'ormai famosa antipatia tra i due allenatori. I due tecnici non si sono mai amati e hanno fatto poco per nasconderlo, Antonio Conte contro Walter Mazzarri, una sfida a muso duro.

MODULO- Alcuni sostengono che i dissapori derivino da questioni di modulo e di gavetta: Mazzarri, che in Italia ha rispolverato il 3-5-2 quando non lo usava più nessuno, accuserebbe il tecnico juventino di averlo copiato. Inoltre, avrebbe dei risentimenti perché l'ex centrocampista ha avuto vita più facile: gavetta breve, poi subito la Juve. Da parte sua Conte non avrebbe preso bene le accuse sussurrate dal rivale di avergli "scippato" le idee tattiche.  Fatto sta che i due si sono sempre guardati in cagnesco.
PRIME SCHERMAGLIE- Il primo incrocio risale al 2010: Conte siede sulla panchina dell'Atalanta e ospita il Napoli di Mazzarri, perde 2-0 e la sconfitta non è senza conseguenze. Il tecnico litiga coi tifosi e il giorno dopo si dimette mettendo fine all'avventura nerazzurra.  L'anno successivo, il primo di Conte alla Juventus, gli scontri diretti finiscono con una vittoria della Juve (3-0) e un pirotecnico pareggio (3-3) al secondo tempo del quale gli esperti fanno risalire il "ratto del modulo".
IL POLVERONE- Il vero polverone scoppia nell'agosto dello scorso anno, quando Juventus e Napoli si trovano a Pechino per giocarsi la Supercoppa. Mazzarri manda delle "spie" per osservare l'allenamento della Juve di Conte, sostituito in panchina da Carrera perché sta scontando la squalifica per il Calcioscommesse. Le spie vengono subito localizzate e cacciate, Carrera commenta ironico: "Se lo abbiamo copiato perché ci spia?" Il giorno dopo, quello della gara, non aiuta certo a calmare gli animi: Napoli sconfitto 4-2, errori arbitrali, due espulsi, furia di squadra e società azzurra, che non si presentano alla premiazione.
SPORTIVITA'- Le polemiche vanno avanti e si alimentano, le stoccate fra Conte e Mazzarri partono per interposta persona: Carrera fa le veci del tecnico e prende in giro il collega: "Ho vinto più io di lui".  Mazzarri risponde per le rime, chiamando in causa il vice Frustalupi. Qualche giorno dopo l'allenatore azzurro rincara la dose: "La Juve stia zitta, dicono di aver vinto 30 scudetti..." e poi aggiunge: "Da loro non accetto prediche sulla sportività". 
Durante la stagione ci pensa anche Marotta e riaccendere gli animi: "Conte è meglio di Mazzarri", mentre il tecnico juventino parla di "antipatia calcistica" fra Juve e Napoli (dopo una dichiarazione simile di Marchisio che aveva scatenato innemerevoli polemiche).
CALENDARIO- A febbraio i due sono ancora in corsa per lo scudetto e nasce una nuova polemica: quella sui giorni di riposo, gli anticipi e i posticipi. Mazzarri attacca la Federazione e la Juve, sottolineando come a suo parere i bianconeri siano favoriti dal calendario: "Esiste un trattamento diverso tra chi gioca la Champions e chi l'Europa league, questa è la situazione, ma tanto noi dobbiamo stare zitti". Conte giudica il parere del collega "una fesseria". L'ultimo incrocio di campionato finisce 1-1, al San Paolo, e praticamente assegna il secondo scudetto consecutivo dei bianconeri. Mazzarri in conferenza stampa si lamenta per la mancata concessione di due rigori.
La stagione si conclude, il mercato per un attimo unisce le sorti dei due tecnici visto che entrambi paiono voler lasciare la loro creatura. La "crisi" Conte-Juventus, finisce presto, mentre Mazzarri lascia De Laurentiis e sceglie Appiano Gentile.
USA- I due si ritrovano in America per un torneo estivo che darà poche soddisfazioni a entrambi. Anche dall'altra parte dell'oceano comunque non se le mandano a dire. Conte accusa l'Interista di "mettere le mani avanti", per un'intervista in cui non aveva voluto paragonare il primo anno del pugliese alla Juve con il suo in nerazzurro. Mazzarri stavolta non risponde, visto che "non è stato fatto chiaramente il mio nome". In campo finisce in parità, ai rigori prevale l'Inter 10-9. Conta poco, giusto per evitare l'ultimo posto nel torneo, tanto che i due tecnici non trovano nemmeno una scusa per "beccarsi". Il primo big-match di campionato sarà tutta un'altra storia...

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