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Pozzato: "Sogno la Milano-Sanremo"

Parla l'astro nascente del ciclismo

04 Mag 2004 - 03:51

Il Trofeo Laigueglia ha messo in luce un giovane talento del ciclismo italiano: Fabio Pozzato, 21 anni, in grado di vincere battendo Baldato e Bettini. "E' stata una grande soddisfazione - ha detto a TGCOM - Ho dimostrato di potermi imporre non solo a livello dilettantistico. Il ct Ballerini dice che sono un talento? Lo ringrazio, la responsabilità e le pressioni non mi spaventano". Ma qual è il sogno nel cassetto? "Milano-Sanremo e Mondiale".

Il telefono cellulare non smette un attimo di suonare ma Filippo Pozzato, 21 anni, talento emergente della Fassa Bortolo si gusta questo momento di popolarità con divertimento: "Questo telefono vorrei buttarlo fuori dalla finestra, ma alla fine rispondo a tutti..." dice con il sorriso questo ragazzo vicentino in cui sono riposte le speranze del ciclismo made in Italy.
E Pippo, come lo chiamano in gruppo, ha ripagato la fiducia con un colpo di gran classe, sua la volata vincente al 40° Trofeo Laigueglia in cui ha messo in fila Sacchi, Baldato, Bettini e una lunga lista di nomi del ciclismo che conta.

Una sorta di biglietto d’ingresso nell’elite delle due ruote?
"Diciamo che per me è stata soprattutto una grande soddisfazione. Una vittoria importante per il morale, ho dimostrato di potermi imporre non solo tra i giovani ma anche ad alto livello. Certo, questa non era una gara di Coppa del Mondo, era una corsa normale. Ma ha vinto un giovane. Probabilmente è questo fatto che ha destato tanto clamore".

Un giovane che a 21 anni vanta già 4 stagioni da professionista. Nel 2000, a 18 anni e mezzo, sei passato direttamente da junior a professionista nel gruppo baby della Mapei e detieni il record come il più giovane a debuttare nella massima categoria. Un salto che ha fatto molto parlare...
"Il mio caso non deve fare tendenza. Ci sono atleti che possono reggere soprattutto mentalmente il confronto coi big della massima categoria. Per la maggior parte dei giovani però la trafila nel dilettantismo è indispensabile. Io faticavo in salita ma in pianura ho dimostrato subito di reggere i ritmi del professionismo. Peccato che il programma Mapei sui baby talenti sia terminato anzitempo".

Dopo la volata vincente al Laigueglia sono arrivati puntuali i complimenti dai compagni, dagli avversari e da numerose personalità del ciclismo italiano. In particolare il ct Ballerini ti ha descritto come un talento dalle grandi prospettive. Una responsabilità che ti pesa?
"No, mi fa piacere ricevere complimenti di questo genere. E’ la dimostrazione che non sono solo io a credere in me stesso ma che c’è anche la fiducia degli altri nei miei confronti. La responsabilità e la pressione non mi spaventano, dopo tanti anni in questo ambiente oramai ci sono abituato".

Qual è la qualità che farà di te un vincente?
"La determinazione. Quando voglio una cosa faccio di tutto per ottenerla"

La gara che sogni di inserire un giorno nel tuo palmares?
"La Milano-Sanremo e il Mondiale su strada"

Ma la Milano-Sanremo è alle porte...
"Ad oggi non so ancora se quest’anno sarò alla partenza. E comunque la mia è una squadra di campioni. Se andrò alla Milano-Sanremo lo farò per lavorare al servizio dei miei compagni".

Un passo indietro?
"Devo restare con i piedi per terra. Sono consapevole dei miei mezzi e delle mie potenzialità ma non è una vittoria al Laigueglia che ti trasforma in campione. Ho ancora tanta strada davanti a me".