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Thegiornalisti: "Puntiamo sui sentimenti, lasciamo fuori la politica"

Tommaso Paradiso racconta a Tgcom24 il nuovo album "Love" che esce il 21 settembre

Thegiornalisti:
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Non è facile replicare il successo di "Completamente Sold out", ma Tommaso Paradiso giura di non sentire nessuna pressione.

Perché "quando cominci a sentire lo stress, sbagli". "Love", il nuovo album dei Thegiornalisti che esce il 21 settembre, è un inno alla serenità. Dentro però si agitano emozioni forti, dalla disperazione alla malinconia. Il cantautore romano rivendica il suo animo pop e sottolinea: "Mi occupo di sentimenti, lascio fuori la politica".

"Io sono come i calciatori: lavoro il più possibile e guardo la classifica a fine anno", spiega Tommaso, che rivendica la libertà di esprimersi al di là delle mode del momento. "Quando scrivo è un momento talmente bello, talmente privato, che è un po' come se fosse un atto di autoerotismo. E' bello fare l'amore, ma poi c'è un momento in cui vuoi masturbarti. Il concetto è lo stesso".


Nelle 11 tracce - anticipate dai singoli "Felicità Puttana", "New York" e "Questa stupida canzone d'amore" - del quinto album della carriera si punta sulla vita quotidiana, senza riferimenti alla politica e all'attualità, nonostante negli ultimi tempi Paradiso abbia criticato il vicepremier Matteo Salvini e si sia schierato apertamente con Zingaretti come nuovo leader della sinistra. "Sorrentino dice che non metterà mai un telefonino nei suoi film perché lo trova un brutto oggetto - racconta - Lo stesso vale per me: non ci sarà politica nei miei pezzi, sarebbe brutto. Lo troverei un elemento intrusivo. Poi, invece, se qualcuno mi chiede cosa penso, lo dico. Ma non mi verrebbe da cantare frasi politiche durante i miei concerti".


A proposito di Sorrentino e di cinema, Tommaso ammette di guardare più film di quanto ascolti canzoni, tanto che i brani li immagina:  "Sono un nerd: conduco una vita normale, fatta di film di Bud Spencer e Terence Hill. Quando vedo queste persone che mi hanno formato torno a stare bene, mi riportano per così dire a cena a casa con mia madre". Nei testi i riferimenti non mancano, per esempio nel brano "Dr. House": "E' uno dei miei preferiti, farò fatica a suonarlo dal vivo: anche da solo a casa mi metto a piangere".

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Sempre alla ricerca di un equilibrio e della serenità, il cantautore romano parla del suo bisogno di "un nucleo familiare" di una casa che ricorre spesso nei suoi brani: "Chi fa il mio lavoro cerca lo sballo, io sono il contrario. Dobbiamo iniziare a scendere a patti con noi stessi e renderci conto che, nella nostra vita, c'è più pop che rock. Pochi di noi italiani conducono una vita da rockstar".

 

I Thegiornalisti tra ottobre (si parte il 19 da Vigevano) e novembre gireranno per i palazzetti di mezza Italia, con tanti sold out: "Mi creano sempre agitazione, spero di non subire troppo la pressione, è sempre difficilissimo suonare dal vivo. Emotivamente ti dà tanto, ma ti leva anche parecchio. Devi bilanciare e non è sempre semplice". Stavolta però ci saranno tanti elementi sul palco, con una parte orchestrale e dei cori.

 

"Ho creato i Thegiornalisti perché volevo ascoltare questa musica, non trovavo nulla di simile nella musica italiana. Il successo? Evidentemente scrivo canzoni belle", conclude.