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Skunk Anansie, tra elettronica e politica: "I giovani di oggi sono poco arrabbiati"

La band di Skin pubblica "Anarchytecture", il nuovo album nel quale accanto a qualche nuova sonorità si ritrova la consueta rabbia nei testi. "Siamo freschi e moderni" rivendica la cantante

Skunk Anansie, tra elettronica e politica:
ufficio-stampa

Skin smette i panni di giudice di X Factor e torna a fare la rocker.

Esce "Anarchytecture", che segna il ritorno degli Skunk Anansie a quattro anni da "Black Traffic". Un ritorno nel segno di alcuni punti fissi e qualche cambiamento. "Abbiamo usato più elettronica perché vogliamo far capire che siamo freschi e moderni - dice la cantante -. Ma la politica non mancherà mai mentre tra i giovani cantanti sempre meno hanno la rabbia giusta".

Skunk Anansie, tra elettronica e politica: "I giovani di oggi sono poco arrabbiati"

Un po' perché l'Italia è sempre stato uno dei loro bacini d'elezione, un po' perché Skin è reduce dall'esperienza di "X Factor", la presenza della band inglese a Milano nel giorno dell'uscito del suo sesto album in studio non deve stupire. "Abbiamo chiesto esplicitamente di essere a Milano per il giorno del lancio del disco" dice il chitarrista Ace.

Si parte dal titolo, che mescola in un fortunato neologismo due termini in apparenza distanti, come l'anarchia e l'architettura. "Significa diverse cose per i membri del gruppo - dice Ace -. Per me è qualcosa di strutturato rispetto al caos dell'anno scorso. Per Skin ha un significato personale". "Cercare di collassare insieme per trovare qualcosa che potesse darci un qualcosa - interviene lei -. Volevamo creare una sorta di casa di vetro che facesse vedere il caos totale che vi regna dentro. La vita di chiunque, in ogni parte del mondo, può essere sconvolta in qualunque momento da qualcosa".

Dopo il boom degli anni 90 la band si è persa per oltre un decennio, ritrovandosi nel 2010 in un contesto completamente mutato. Come funziona oggi l'alchimia all'interno del gruppo? "In molti sensi non è cambiato nulla - dice Ace -. Siamo sempre noi che ci troviamo in una stanza a scrivere. Ma sicuramente tutti noi abbiamo nuove influenze musicali che abbiamo portato nel nostro modo di scrivere. E anche la tecnologia è cambiata nel frattempo". "Nella fase creativa non c'è ego oggi - aggiunge Skin -, c'è più divertimento. Siamo più forti, maturi e definiti. L'ego a volte cozza con la creatività. Sicuramente siamo meno pressati dal tempo e ci prendiamo i nostri spazi per divertirci".

Passano gli anni ma per la band non cambiano i temi, sempre con un fondo fortemente politico. "Quando scrivi delle canzoni e ti guardi attorno è impossibile non mettere dentro quello che provi e pensi - spiega la cantante -. In questo album ci sono almeno due brani, "Bullets" e "We Are Flames", che sono apertamente politici. In tutto il nostro album c'è un filo rosso non strettamente politico ma di osservazione di quello che sta accadendo a livello umano".

Ma se per loro è così, allargando lo sguardo al panorama musicale odierno, la stessa cosa non sembra valere per tutti. Anzi... Skin evita di affrontare il discorso italiano ("Non voglio parlare dell'Italia e della sua situazione politica") ma non si tira indietro nel tratteggiare un quadro molto preciso di ciò che accade in Inghilterra. "In Inghilterra oggi se vuoi avere una educazione base hai le scuole pubbliche ma se vuoi qualcosa di più, tipo scuole di musica o arte, devi affidarti a istituzioni private molto costose - spiega -. È sempre più difficile avere musicisti che arrivano dalla classe lavoratrice, che vivono sulla propria pelle certi temi e certe problematiche. Quelli che escono dalle scuole d'arte o di musica non sono arrabbiati con lo status quo. I giovani oggi sono forse cauti e anche un po' superficiali. Inoltre la radio e la tv, che sono detenute da forze conservatrici, sono riluttanti a far passare determinati argomenti. Ci sono gruppi rock e hip hop sinceri e incazzati. Urlano molto forte, ma sono relegati in ambienti underground. Per il resto è pop music".

Infine un accenno al sound del disco, che lascia affiorare più elettronica che in passato. "L'elettronica era qualcosa che avevamo già nei nostri primi album - dice Skin -. In questo caso abbiamo voluto dare un messaggio molto evidente e chiaro sul fatto che ci piace l'elettronica. Vogliamo far capire che siamo una band fresca e contemporanea. Ma siamo comunque una rock band. Per noi alla fine il rock and roll è la cosa fondamentale".