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Shiva, "Solo" il primo album del rapper 18enne: "Faccio rap 3.0"

Uscito poche settimane fa per la Honiro Label contiene 10 tracce e si avvale della collaborazione di Mostro, Sercho, Nerone, Oni One e Giame...

In molti lo descrivono come "la nuova stella nascente del rap", lui però non si sente una stella piuttosto...

"luce ed energia che viene dalla strada". Tra i rapper più giovani della scena italiana Andrea Arrigoni, in arte Shiva, 18 anni, ha da poco presentato il suo primo album "Solo" con la Honiro Label. "Un album generazionale", spiega a Tgcom24: "Che rappresenta i giovani come me, la mia generazione".

Composto da dieci tracce e interamente prodotto dal duo The Enemies, che ha lavorato in connubio con Shiva sulla rotta Milano-Roma, l'album include featuring interessanti come Mostro, Sercho, Nerone, Oni One e Giame.

Ti senti la nuova stella del rap?
Non mi sento una stella, mi sento luce ed energia, che proviene dalla strada, dal basso, dai miei amici da dove sono cresciuto...

Cosa ti differenzia dagli altri rapper della scena?
Proprio questa energia, che arriva dai miei ragazzi, e che mi sembra quella giusta e mi porta ad essere in contrasto con il rap game attuale. Quello che voglio è creare una nuova scena rap, portare una nuova onda, che in Italia manca e rappresentare una fetta di pubblico, una scena giovanile a cui trasmettere il mio messaggio. Voglio far passare i miei contenuti e la mia musica ai giovani della mia età, che cercano qualcosa per cui combattere

E qual è il tuo messaggio?
La cosa più importante è il gruppo, costruire qualcosa, creare qualcosa per tutti. "Solo" è questo: combatto da solo con la mia squadra, lo faccio per i miei ragazzi. Ma è anche: noi abbiamo "solo questo". Nel senso che io e i miei ragazzi abbiamo scommesso la nostra vita per questo, su questo. Il mio messaggio quindi è rivolto ai ragazzi della mia età, agli adolescenti, che vivono un momento, dove è difficile trovare dei valori, degli ideali. Abbiamo avuto mentori e genitori che non sapevano neppure loro dove andare a parare. Ma quello che voglio dire ai giovani come me è che ci si può sentire vivi, si può trovare questa energia, tutti lo possono trovare, nella musica, nella comunicazione, negli amici. Ho vissuto l'adolescenza, ho visto quanto mancano energia e fame negli occhi di tutti. E' una generazione che sta andando a morire. E la mia musica è una rivalsa per dimostrare che si può trovare quella luce anche dal nulla

Parlaci di te... da dove arrivi?
Arrivo da persone di mondo, mi sono trasferito in 4 case diverse ho vissuto in Toscana, Milano e Legnano e spostarmi mi ha fatto cambiare idea un sacco di volte e mi ha fatto capire chi sono. Ho scoperto il rap mentre lasciavo la scuola, perché non sono d'accordo con il sistema scolastico, non favorisce i giovani, li penalizza, omologa le persone e non riconosce il loro bisogno di energia e di fame, ti abitua a vivere come in una farsa, rubandoti il tempo. La vita deve avere un obiettivo, bisogna scommettere sulla propria energia.

Dove vuoi arrivare?
Voglio portare i miei ragazzi fuori da un clima triste, senza emozioni, senza stimoli, verso la luce e l'energia

Lo storytelling è uno dei tuoi valori aggiunti...
Ho cominciato a scrivere in prima superiore, ma scrivo cose un po' più serie da un paio di anni. All'inizio scrivevo con uno stile un po' complicato ma l'ho scolpito piano piano, per renderlo più semplice da capire, per adattarlo ad un ascoltatore giovane, voglio semplificarlo per renderlo più accessibile a tutti...

Come definisci "Solo" ?
Un album generazionale. Ho preso la mia generazione e l'ho voluta rappresentare. Credo non ci sia un prodotto così giovanile così valido che possa trasmettere ai ragazzi giovani di oggi un messaggio importante e comprensibile. La mia responsabilità è portare in questa scena quello che manca e lo faccio attraverso le mie canzoni.

I rapper sono i nuovi cantautori?
Assolutamente sì, è il genere che piace, il più semplice, che arriva a tutti, è il nuovo rock, è il genere del cambiamento

Chi è Shiva?
Io voglio essere il rapper 3.0 voglio essere ciò che manca alla scena rap, che è la 2.0, per dare un messaggio ai giovani: la musica è importante. Il 2.0 è vecchio. I rapper dovrebbero diventare i nuovi opinionisti, avere voce in capitolo su un sacco di cose perché rappresentano la nuova generazione, ciò che i giovani hanno da dire. C'è un conflitto generazionale in corso e la vecchia generazione parla di un mondo che non ci appartiene.