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Roberto Casalino e gli errori di felicità: "Torniamo alla musica suonata"

Uno degli autori più apprezzati degli ultimi anni è al lavoro sul suo secondo album. Tgcom24 lo ha incontrato

Roberto Casalino e gli errori di felicità:
ufficio-stampa

E' uno degli autori più apprezzati dell'ultima generazione, avendo firmato successi come "L'essenziale" di Marco Mengoni, "Non ti scordar mai di me" di Giusy Ferreri e "Magnifico" di Fedez e Francesca Michielin.

Roberto Casalino è però anche un cantautore e ora è tornato con il singolo "Errori di felicità". "Ho voluto riprendere le mie radici anni 90 - spiega a Tgcom24 -. Oggi molte canzoni si assomigliano, bisogna tornare alla musica suonata davvero".

Dal primo album solista sono passati tre anni, che Casalino ha trascorso in maniera intensa da un punto di vista lavorativo. "Sono successe tante cose - spiega -. Ho ovviamente continuato a scrivere per altri, ci sono state collaborazioni con Giusy, Alessio Bernabei, Alessandra Amoroso. E poi una bellissima con J-Ax e Fedez. Ho avuto degli anni pieni e ricchi di soddisfazioni. Ma negli ultimi mesi mi sono concentrato su questo progetto che mi ha permesso di riappropriarmi delle mie radici anni 90".

Se l'album è previsto in uscita solo nel 2018, a fare da apripista c'è il brano "Errori di felicità", in cui si parla degli errori fatti alla ricerca della felicità e che spesso finiscono con l'essere delle opportunità di crescita. "Io penso che l'errore più grande sia non commettere quell'errore - spiega lui -. Nel momento in cui senti l'istinto di fare qualcosa è giusto che tu prenda coraggio e ti assuma la responsabilità verso quello che fai".

Roberto Casalino e gli errori di felicità:
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"Errori di felicità" è una sorta di brano liberatorio, un crescendo che si appoggia sul riff di chitarra della strofa per poi esplodere nel ritornello. "Questa è stata la prima canzone che ho scritto pensando a questo progetto e ha in qualche modo segnato le sonorità del disco - spiega lui -. Volevo tornare al suonato, agli strumenti veri e quell'immediatezza che soltanto dei musicisti in studio possono darti. In qualche modo questo mi ha permesso di liberarmi anche vocalmente, essendo meno pulito di come ero apparso nelle ultime cose. Il termine che più si adatta a questo progetto è viscerale". 

Basta scorrere l'elenco degli interpreti per cui Casalino ha scritto per rendersi conto della sua capacità di spaziare tra generi anche molto diversi. Ma se mettendosi al servizio degli altri può indossare maschere, quando si tratta del suo lavoro non si nasconde. "Questa è l'anima che mi rappresenta di più - conferma -. La mia caratteristica principale è di essere molto ecclettico. Da buon Gemelli ho molti lati. Ma su una cosa mia volevo tornare a qualcosa che suonasse anche un po' controcorrente rispetto a quello che suona nelle radio in questi anni, dove l'elettronica la fa da padrone. Devo dire che un po' di coraggio ma l'ha dato il disco di Harry Styles, con dieci brani pensati e suonati. Mi ha fatto pensare che forse si sta tornando a quel mondo".

Le mode musicali sono cicliche, da addetto ai lavori quindi Casalino vede un cambiamento all'orizzonte? "Io penso che per ora la linea sia ancora quella. Da due anni penso che il reggaeton si sarebbe esaurito e invece continua proliferare e ad avere successo - dice -. Ma c'è anche il fatto che la scena cantautorale italiana sta cambiando, penso alla visibilità di un Brunori Sas ma anche Thegiornalisti o Levante. Probabilmente serve ancora un pizzico in più di coraggio tra gli addetti ai lavori e le radio per fare emergere questo sottobosco. Oggi il risultato è che oggi ascolti un pezzo in radio e avrebbe potuto cantarlo chiunque, non lo associ più a un artista".

Molti sostengono che sia un problema di tempi e di tecnologia. La musica viene fruita in modo diverso, attraverso smartphone e servizi streaming, e per i ragazzi è solo uno dei tanti passatempi, forse nemmeno il principale, tra videogame e social network. "E' indubbio che ci sia una fruizione più superficiale e distratta della musica - ammette lui -. Ma se oggi la musica viene percepita come 'usa e getta' è anche dovuto al fatto che bisogna sfornare dischi di continuo. Quando in realtà, che tu sia un interprete o un cantautore, il disco ha bisogno di tempo. Ti serve per accumulare canzoni di buon livello, per capire quale sia la tua direzione. Questa cura dei dettagli ripaga sempre. Magari stai fermo un anno o più ma torni con un disco che su dieci brani sei possono essere singoli. Se ci fosse un cambiamento in questa direzione sono sicuro che la gente lo apprezzerebbe, perché non è stupida".

Ma, in attesa dell'uscita dell'album, Roberto Casalino ne ha commessi molti di questi errori di felicità? "Sono uno che si butta molta sia nell'ambito lavorativo che in quello professionale - afferma -. Ho raggiunto ormai una serenità nell'accettare quello che arriva come conseguenza di ogni azione. Sono ben contento di commetterne ancora se sarà il caso".