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R. Kelly condannato per abusi e sfruttamento sessuale: rischia l'ergastolo

Il cantante, noto per la sua "I Believe I Can Fly", è stato riconosciuto colpevole dopo un processo di sei settimane a New York

R. Kelly, dal successo di "I believe I can fly" al processo per scandali sessuali

R. Kelly è stato condannato per abusi e sfruttamento sessuale. La giuria di sette uomini e cinque donne ha stabilito che la star R&B, famosa soprattutto per la canzone "I believe I can fly" (1996), è colpevole al termine di un processo durato sei settimane in cui è stato descritto come un predatore di giovani donne e ragazze afroamericane. Ora rischia l'ergastolo. Bisognerà aspettare il prossimo 4 maggio per la decisione del giudice sulla sentenza.

 

 

Durante il processo, che si è tenuto a New York, sono stati coinvolti 45 testimoni. Secondo l'accusa, dirigenti e persone a lui intorno lo avrebbero aiutato a incontrare le ragazze e a mantenerle obbedienti e tranquille, cosa che equivarrebbe ad aver gestito un'impresa criminale. Diverse le accusatrici che hanno testimoniato nei minimi dettagli durante il processo, sostenendo che Kelly le sottoponesse ai suoi desideri perversi e sadici anche se minorenni. Secondo l'assistente procuratrice Maria Cruz Melendez, Kelly sarebbe uno stupratore seriale che "manteneva il controllo sulle vittime usando ogni trucco preso dal manuale del predatore".

 

Nel 1994 Kelly aveva fatto parlare di sé sposando il fenomeno dell'R&B Aaliyah allora 15enne (sul certificato di matrimonio l’età di lei era stata falsificata per fingere che fosse maggiorenne). L'anno seguente il matrimonio fu annullato. Mentre nel 2002 fu accusato di pedopornografia: si sarebbe filmato mentre abusava di una ragazza di soli 14 anni. Ma la giovane che lo aveva accusato non testimoniò poi al processo e il cantante fu assolto nel 2008.

 

A (ri)muovere le acque è arrivato nel 2019 il documentario "Surviving R. Kelly" che nell'era del movimento #MeToo ha dato voce a numerose vittime. Così Kelly, all'anagrafe Robert Sylvester Kelly, è stato incarcerato senza cauzione. Il processo ha subito un ritardo a causa della pandemia ed è poi iniziato il 18 agosto 2021.

 

Al processo molti degli accusatori di Kelly hanno testimoniato senza usare i loro veri nomi per proteggere la loro privacy e prevenire attacchi da parte dei fan del cantante. Ai giurati sono stati mostrati video girati dallo stesso cantante impegnato in atti sessuali che i pubblici ministeri hanno detto non essere consensuali. Le testimoni hanno detto che avevano l'ordine di chiamarlo "Papà", dovevano saltare in piedi e baciarlo ogni volta che entrava in una stanza. Secondo le accuse, le sue vittime sarebbero state sottoposte a minacce e punizioni come sculacciate violente se avessero infranto quelle che definiva le "regole di Rob". Il cantante avrebbe anche girato un video in cui avrebbe imbrattato di feci il visto di una donna per aver infranto le regole. Alcune delle testimonianze più forti strazianti sono arrivate da una donna che ha raccontato di come il cantante si sia approfittato di lei nel 2003 quando era una stagista in una stazione radio: Kelly l'avrebbe portata nel suo studio di registrazione di Chicago, dove è stata tenuta rinchiusa e drogata prima di essere stuprata.

 

Mentre il verdetto per questo processo arriverà il 4 maggio 2022, il cantante è coinvolto in un altro processo a Chicago con accuse di pedopornografia e ostruzione alla giustizia.

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