FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

A “Popular” Eleonora Bordonaro racconta il suo spettacolo “Verso Roda”

La cantautrice parla a Tgcom24 dello show presentato dal vivo al FolkClub di Torino

A “Popular” Eleonora Bordonaro racconta il suo spettacolo “Verso Roda” - foto 1
Ufficio stampa

Appuntamento imperdibile per gli appassionati della musica popolare quello al FolkClub di Torino, con la cantautrice siciliana Eleonora Bordonaro, che darà vita allo spettacolo “Verso Roda”, durante il quale saranno presentati al pubblico in anteprima brani del nuovo lavoro dell’artista: “Roda”, ancora in fase di lavorazione.

“Verso Roda” promette di dare grandi emozioni a chi avrà la fortuna di assistere allo spettacolo; un live intimo e dirompente in cui la teatralità delle lingue si scioglie nell'intreccio ritmico del marranzano.

Le lingue utilizzate sono il siciliano e il galloitalico di San Fratello, un borgo di antica colonizzazione normanna, in cui si mescolano a partire dal Medioevo popolazioni delle regioni del Nord Italia, Monferrato e Liguria, ma anche della Bassa Francia.   
“ E’ per me motivo di soddisfazione ed orgoglio - dice Eleonora Bordonaro - esibirmi in quello che viene considerato il “tempio” della musica popolare in Italia.   C’è sempre un’emozione particolare da parte mia nel presentare al pubblico un nuovo progetto che attinge dal patrimonio linguistico come quello del Galloitalico di San Fratello, borgo di antica colonizzazione normanna in provincia di Messina.
Dal Medioevo il Galloitalico si è contraddistinto per una mescolanza di lingue parlate nel nord Italia nel Monferrato, in Liguria ma anche nella Francia del sud.  
Il sanfratellano, cioè il Lombardo di Sicilia, è quindi un’“isola linguistica”, formata da frammenti di varie "parlate" del nord Italia.
Nel progetto si parla anche dei Giudei che si esibivano per le strade con costumi bellissimi e catene che servivano anche per auto fustigarsi.  
I Giudei suonavano strumenti come la tromba e il violino, noi faremo ascoltare brani con testi in galloitalico e musiche che erano suonate durante la Pasqua.  
Con questo progetto ci proponiamo di mantenere “viva” una lingua e quindi una cultura, offrendola all’ascolto del pubblico.
   
Lo scorso 8 marzo hai cantato al Quirinale nella cerimonia per la Giornata Internazionale della Donna  
E’ stato un momento importante per me, ma anche per i musicisti che mi hanno accompagnata: Puccio Castrogiovanni e Marco Corbino.  
Il Presidente Mattarella ha voluto citare proprio uno dei brani, “Li fomni” che è nel mio primo album “Cutuni e lamè”.   
Ho trascorso anni nella ricerca e nella valorizzazione di lingue minoritarie, o delle cosiddette “isole linguistiche” il repertorio antico o la musica popolare.   
Un itinerario se vogliamo “impervio”, che mi ha portata ad esibirmi davanti ad un pubblico sempre più ampio, ma anche attento alla musica e ai testi che vanno valorizzati. A monte c’è stata da parte mia e dei musicisti, una ricerca che la gente sembra avere molto apprezzato. Ciò che è avvenuto al Quirinale non è un punto di arrivo, ma di partenza; una tappa ulteriore del mio lavoro costante fatto in questi anni contro tutti gli “squilibri”, primo tra tutti quello tra uomo e donna che frena la felicità di tante persone; sono stati fatti passi avanti, ma il cammino è ancora lungo. La discriminazione persiste.  
  
Cantautrice, ricercatrice e performer; c’è in te uno di questo aspetti che prevale?  
Un aspetto non si completa senza gli altri, ho cominciato come cantante di vari generi, ma mi accorgevo che ciò che facevo non era sufficiente; solo quando ho iniziato a cantare in siciliano ho come ritrovato me stessa.  
Se la voce non è al servizio di una storia, non raggiunge il suo scopo, in questi anni ho amato sia live che in studio, ma solo esprimendomi attraverso la mia lingua ho come “chiuso un cerchio”, realizzando quale fosse la mia strada.
Un’ulteriore riprova è stato il successo al Teatro Bellini di Catania per il debutto di “Sicilia, la musica della madre terra”, spettacolo che ha visto la partecipazione di musicisti come: Alfio Antico, Cesare Basile, Rita Botto, I Lautari, Mario Incudine e Mario Venuti, in un concerto corale che prende ispirazione dall’esperienza di “Ci ragiono e canto”, che Dario Fo presentò nel 1966.  
  
 


 

Commenti
Commenta
Disclaimer
Grazie per il tuo commento

Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione

Grazie per il tuo commento

Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook

Regole per i commenti

I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre

In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali