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Negramaro: "Ci siamo sciolti, ma ora siamo più forti di prima"

La band racconta a Tgcom24 il nuovo album "Amore che torni"

"Amore che torni" è sicuramente un "nuovo inizio".

Dopo un "buco nero" in cui i Negramaro sono caduti. E sì, perché nel raccontare il nuovo album, Giuliano Sangiorgi sgancia subito la bomba. E lo fa con tutta la serenità che possiede: d'altronde quando una cosa diventa ancora più bella allora è giusto raccontarla: E' stata una crisi seria. La parola giusta è 'scioglimento'. Ci siamo sciolti per un paio di mesi", spiegano a Tgcom24.

Nel frattempo Sangiorgi si è rifugiato a New York: "Sono scappato e ho trovato un posto grande in cui perdermi. Sul ponte, per la prima volta mi sono sentito solo. Era stato da poco eletto Trump, i discorsi sul muro mi hanno fatto sentire la solitudine dell'immigrato... Se fossimo stati troppo vicini a quel buco nero lo avremo risolto subito e di fronte a questa crisi abbiamo voluto crescere e capirci meglio. Oggi raccontiamo di un amore che non è finito e che è più forte".

 

Il motivo della crisi, quello del patratac, non è dato saperlo: "Forse era assuefazioni ad abitudini che rischiano di dare tutto per scontato, di non pensare a futuro come dovrebbe essere...".

 

Sempre a New York, la voce della band, ha scritto una canzone che non è entrata nell'album e che parla dell'arrivo di una bambina: "Al mio ritorno l'ho fatta sentire ad Andrea (Mariano, ndr), che subito mi ha rivelato di aspettare una figlia. Ci siamo abbracciati e da quel momento tutto è ripartito".

Negramaro:
ufficio-stampa

Una esplosione da cui poi è nato un album, che affronta temi importanti come l'immigrazione, in "Per uno come me": "Mi è venuta in mente l'immagine di due persone che in un barcone si vorrebbero sfiorare. Quando uno sta per affogare perché sta cercando un sogno, quando ci si aggrappa a una promessa, l'importante è salvarsi.. E sono sicuro che anche Matteo Salvini si butterebbe a salvarli". 

In "Ci sto pensando da un po'", che chiude l'album, c'è il recitato della piccola Maria Sole, nipote di Sangiorgi, che omaggia "Le nuvole" di Fabrizio De André: "Ricordo ancora l'emozione che mi arrivò quando ho sentito quella canzone, che però aveva la voce di una vecchia. Mi fece cambiare idea sulla musica. Adesso la voce è quella di una bambina, quindi carica di speranza".

 

Quella speranza che li fa ancora cantare, solo che sono partiti da una "cantina di tre metri per tre" e che sono pronti ad affrontare gli stadi: "Vogliamo continuare a raccontare questa trasformazione". Sono sei gli stadi in cui si esibiranno la prossima estate: il 24 giugno a Lignano, il 27 a San Siro, il 30 all'Olimpico di Roma, il 5 luglio a Pescara, l'8 a Messina e il 13 a Lecce.