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Morto il costumista Piero Tosi: premio Oscar alla carriera nel 2014

Si è spento a Roma allʼetà di 92 anni. Collaborò con i più grandi registi italiani da Zeffirelli a Visconti e De Sica

Morto il costumista Piero Tosi: premio Oscar alla carriera nel 2014 - foto 1
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Si è spento a Roma il costumista e premio Oscar alla carriera nel 2014 Piero Tosi: era nato a Sesto Fiorentino (Firenze) nel 1927.

A darne notizia la Fondazione Franco Zeffirelli, che ricorda la lungo amicizia e il proficuo sodalizio tra Tosi e il regista fiorentino. Fu costumista di film come "Senso" e "Il Gattopardo" di Luchino Visconti, "Ieri, oggi, domani" di Vittorio De Sica, "La Traviata" e "Storia di una capinera" di Franco Zeffirelli.

Cinema, morto a 92 anni il costumista Piero Tosi

Come annunciato dalla Fondazione Franco Zeffirelli, "Piero Tosi sarà seppellito nella tomba di famiglia di Franco Zeffirelli, accanto al Maestro e a Anna Anni, suoi amici di sempre dai tempi dell'Istituto d'arte di Porta Romana".

Arrivato a Roma giovanissimo, chiamato dall'amico Franco Zeffirelli, viene presentato alla corte del granduca Luchino Visconti. Fa le sue prime prove a Firenze come costumista teatrale nel '47 per "Il candeliere" diretto da Franco Enriquez, ma nel '49 Visconti lo chiama per il suo "Troilo e Cressida" allestito al Giardino di Boboli. Il connubio tra i due è perfetto. E così nel 1953 inizia la carriera nel cinema con "Bellissima" in cui è chiamato a trasfondere il realismo d'ambiente e l'immagine di Anna Magnani. Tosi sarà protagonista in ben 12 capolavori viscontiani (praticamente tutti fino a "L'innocente"), ma anche in teatro (memorabile la loro "Locandiera") e nell'opera lirica da "Macbeth" a "La sonnambula".

Il grande costumista riprenderà l'eredità viscontiana insieme all'amico Franco Zeffirelli per "La traviata" e "Storia di una capinera". Ma i suoi lavori sono tantissimi: con Franco Brusati "(Il padrone sono me", 1955),e poi Dino Risi, Monicelli, Comencini, De Sica, Pietrangeli, ma anche Castellani, Matarazzo, Camerini. Memorabili poi i suoi incontri con Pier Paolo Pasolini ("Medea", 1969), Liliana Cavani (fin da "Il portiere di notte", 1974) e ancora Lina Wermuller col "Giornalino di Gian Burrasca" del 1964. La Wermuller, chiamata alla direzione del Centro Sperimentale di Cinematografia, lo vuole nel 1988 per insegnare la sua arte attraverso atelier di recitazione in costume per i quali sono passati tutti i nuovi volti del nostro cinema. Con Zeffirelli firma nel 2009 la sua ultima creazione col cortometraggio "Omaggio a Roma".

Tre David di Donatello, 8 Nastri d'Argento, due Bafta Awards scandiscono la sua carriera a fianco delle 5 nomination all'Oscar prima della statuetta onoraria.