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Moreno lancia "Slogan": "Sono l'anti-rap"

Esce il terzo album del cantautore genovese venuto alla ribalta grazie al talent "Amici"

Un video colorato e scanzonato, in cui scorrono immagini alla Andy Warhol di prodotti di consumo, dal tonno al ketchup, su cui compare la sua faccia e il suo nome.

E un nuovo album, il terzo, che esce oggi, insieme al video. Moreno lancia il suo "Slogan" e senza esitazioni ammette: "Non sono più un rapper, ma un cantante di canzoni rap e  e non mi vergogno di essere anche un prodotto commerciale".

"Il titolo "Slogan" mi piaceva perché seguiva il filone degli altri due dischi "Stecca" e "Incredibile" e poi volevo giocare, come dico nell'intro, sul pregiudizio che c'è sui ragazzi che escono dai talent. Io devo la mia popolarità ad Amici, il talent dei talent, ma volevo anche sottolineare che sono un cantautore. Ed è per questo che il disco esce senza Feat. (solo una canzone con Deborah Iurato, ndr). Io sono sì un prodotto disc grafico, ma anche un cantante e le due cose vanno di pari passo".

Origini siciliane da parte di madre e napoletane per parte di padre Moreno nasce e vive a Genova. Classe 1989, vincitore di Amici 13 ha all'attivo due dischi e una prestigiosa partecipazione a Sanremo 65 nella sezione Big con il brano "Oggi ti parlo così" prodotto da Big Fish. E proprio Big Fish ha prodotto per intero anche questo album, 12 brani dai testi e dal sound immediati, ironici e freschi, dal linguaggio di strada dei giovani d'oggi, che contiene canzoni romantiche come "Lontanissimo", nostalgiche come "Magici", rap come "Ping Pong", freestyle come "Anti-rap" ...

"E' un album della maturità, in cui ho preso coscienza di ciò che sono e non me ne vergogno", dice Moreno, che risponde per le rime a chi lo "accusa" di essere un prodotto commerciale: "Io sono un prodotto commerciale, canto per passione, ma devo anche viverci, devo sapermi vendere e non mi interessa chi mi chiama "venduto" e dice che ho abbandonato l'underground. Vivo tutto con consapevolezza e serenamente".

"Slogan" nasce proprio così, dalla consapevolezza e dalla maturità di chi ha fatto un certo percorso, dal talent (il primo disco) alle collaborazioni vip (il secondo album) per arrivare fino a qui: "Su questo disco mi sono concentrato in particolar modo, dopo Sanremo, per un anno intero proprio per raggiungere l'autenticità. E non m'importa di chi mi dice che sono pop e commerciale. Chi non ha scheletri pop nell'armadio? Siamo in Italia dove, senza toglierne nulla a nessuno, ‘Andiamo a comandare' fa 100 milioni di visualizzazioni… Il rapper che mi critica e che non fa il talent come partecipante magari ci va come ospite. È coerenza quella? E poi c'è quello che fa la pubblicità in tv. Per non essere commerciali bisognerebbe fare solo concerti con le proprie canzoni e dedicarsi solo a quello. Niente dischi, niente televisione Io ho la coscienza pulita su cosa faccio e come lo faccio, devo lavorare e quindi allargo il mio bacino e scendo al compromesso di scrivere ritornelli pop. Sono orgoglioso di avere un pubblico che spazia dai bambini di 7 anni alle vecchine...".

In quanto alla tv Moreno ammette di aver ricevuto l'invito per partecipare ad un altro talent, “L'Isola dei famosi” o il “Grande Fratello Vip”, non lo rivela, ma di aver declinato per potersi dedicare al suo disco. La soddisfazione più grande? “Ricevere i complimenti di Massimiliano Dagani (vero nome di Big Fish, ndr) e quelli dei suoi più stretti collaboratori, di colleghi del calibro di Fabri Fibra. Con questo disco mi sono misurato con me stesso con i ritornelli pop, che mi sono trovato e scritto da solo e con dei concetti personali. Non sono più pezzi rap, sono canzoni. E infatti non mi considero un rapper, ma un cantante di musica rap anche se rimarrò sempre un freestyler”.

E freestyle è il brano “Anti-rap”, con cui Moreno si misura con la scena italiana: chi è anti-rap, Moreno o gli altri rapper sembra chiedersi ambiguamente il cantante. “Mi piacerebbe fare una maglietta con la scritta "Sono l'anti-rap" e andare in giro per Milano tutto tronfio”.

Lui di certo non sembra aver nulla da nascondere a nessuno: "E poi Fabri Fibra, Gué Pequeno, Clementino e J-Ax con me ci hanno cantato, se avevano da storcere il naso l'avrebbero fatto”.

"Magici" invece è una canzone un po' nostalgica in cui Moreno cita persone e luoghi del suo passato a Genova: "E' la canzone che ha commosso di più i miei genitori", dice. E in cui si definisce un miracolato: "E miracolato lo sono davvero, perché io ho fatto una scelta precisa e pericolosa, ma ce l'ho fatta. Avevo un contratto da parrucchiere, ma poi ad un certo punto ho deciso di mollare perché... dovevo fare musica. E l'ho fatta. Sono arrivato qui e non è cosa da tutti. Per questo quando a volte la mattina mi sveglio un po' triste e di cattivo umore penso ai traguardi che ho raggiunto, ho visto il Papa, ho fatto tre dischi, ho cantato a Sanremo, ho fatto la sigla di Lupin...be' non ho proprio motivo per esser triste!".