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Michael Moore è tornato, al cinema arriva "Trumpland"

Presentato martedì in un cinema di New York gratuitamente, da oggi è in tutte le sale americane: "Per affossare il candidato repubblicano"

Come nel 2004, con il graffiante documentario anti-Bush "Fahrenheit 9/11", Michael Moore torna puntuale per il rush finale della campagna elettorale per le presidenziali con una "sorpresa d'ottobre", come la definisce lui stesso su Twitter.

Il regista premio Oscar ha infatti annunciato martedì via social il suo film anti-Trump ovvero "Michael Moore in TrumpLand", che da oggi sarà proiettato nei cinema americani.

La pellicola è stata presentata gratuitamente martedì notte in un cinema di Brooklyn, l'IFC Center di New York: "Il nostro obiettivo è che lo vedano quanti più americani possibile nei prossimi 5 o 10 giorni", ha spiegato il regista, che era presente in sala.

Senza peli sulla lingua, come al solito, Moore famoso per il suo attivismo politico di sinistra e grande "nemico" del candidato repubblicano Donald Trump, prende spunto da una sua performance che avrebbe dovuto mettere in scena a Newark nell'Ohio, all'inizio di questo mese, ma che è stata poi vietata dal teatro perché "dai contenuti molto controversi".

Il regista ipotizza cosa potrebbe succedere nel caso ognuno dei due candidati alle presidenziali Usa venga eletto alla Casa Bianca. "Guardate il film che i repubblicani dell'Ohio hanno cercato di boicottare", dice una didascalia della pellicola. Che è stata infatti girata, meno di due settimane fa, proprio nel teatro dell'Ohio, dove avrebbe dovuto andare in scena la performance di Moore, luogo molto "trumpiano": "Questa è TrumpLand", la Terra di Trump", ha spiegato il regista: "Non ho voluto girarlo in un luogo sicuro, ma in un luogo dove avremmo bisogno di un sacco della sicurezza che abbiamo avuto".

Ne film alcune scene mostrano cosa accadrebbe con Trump alla Casa Bianca: bombardamenti aerei alle città di frontiera messicane, Rosie O'Donnell, l'attivista per diritti delle persone LGBT, deportata alle isole Samoa.... Secondo Moore il film deve dare "ragioni positive per votare la Clinton", ma nel caso non ci riuscisse, afferma il regista, il vero obiettivo diventa: "Affossare il voto di Trump...".