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Mario Venuti riparte col motore a tutto gas: "Grazie alla vita"

Preceduto dal singolo "Caduto dalle stelle", è uscito il 7 aprile il decimo album da solista del cantautore siciliano: "Motore di vita". Tgcom24 lo ha intervistato

Mario Venuti riparte da un album, che è...

puro "movimento". Accende il suo "Motore di vita", titolo del nuovo disco di inediti, uscito il 7 aprile, e invita a ballare e a gioire dei doni della natura: "C'è una dimensione profondamente umana in questo mio nuovo lavoro, una ritrovata gioia e positività...", spiega il cantautore siciliano a Tgcom24, che lo ha intervistato.

Preceduto dal singolo "Caduto dalle stelle" (uscito a marzo) il disco del cantautore siciliano, fondatore negli anni Ottanta del gruppo Denovo, è un vero e proprio inno alla gioia. 12 tracce "orgogliosamente pop", come spiega lui stesso, che sprizzano ritmo e sonorità ballabili in stile anni '80, solari e festaiole. Un disco per l'estate insomma, per sollevarci dagli affanni del quotidiano...

Superata la fase sociologica de "Il tramonto dell'Occidente" ti trovi adesso in una fase più positiva, è cambiato qualcosa in te?
No, in realtà no, sono semplicemente diversi aspetti della stessa personalità e da siciliano conosco la filosofia pirandelliana dell'"Uno nessuno e centomila". Un artista cerca nel suo percorso di mostrare varie facce: non siamo mai solo una cosa. Quel disco (Il Tramonto, nato in collaborazione con Bianconi, ndr) era necessario in quel momento, adesso ho voluto recuperare una dimensione più carnale, sensuale e per citare Gide, di ritrovare i nutrimenti terrestri...

E di terra e nutrimento si parla molto nel disco
Si parla di cibo, danza, corpo, di percezione fisica della musica, delle corde dell'anima che vibrano. Nel disco c'è una dimensione profondamente umana, una ritrovata gioia e positività

Tu quindi sei più sereno adesso?
Sì, non che prima fossi infelice o disperato intendiamoci bene, ma quando è uscito "Il Tramonto" ero un po' preoccupato. il disco è nato all'apice della crisi, tra il 2012/2013, e, anche se adesso non ne siamo fuori del tutto, quella cosa lì è stata messa al suo posto. Ora sono nella fase della consapevolezza che, nonostante tutto, ci sono davvero tante cose belle per cui vale la pena vivere e per questo voglio dire grazie

Qualcuno potrebbe definire il disco... leggero
Sono conscio dei miei mezzi e so che la mia leggerezza è comunque pensosa, come dice Calvino, meditativa, ha una sua pesantezza, un suo peso specifico e viene da un trascorso di vita, da un vissuto preciso, che si legge. Insomma non sono solo canzonette, c'è una maturità, una conoscenza del mondo, una consapevolezza..

Nella copertina del disco è il corpo il protagonista...
Sì, ho lavorato con il fotografo Alessandro Castagna, abbiamo voluto sfruttare le infinite possibilità espressive del corpo, non è solo un fatto narcisistico

 Il corpo guida l'anima?
A volte sì, a volte possiamo concederci di farci guidare.

In questo momento sei più corpo o anima?
Ultimamente sono più corpo, l'anima c'è ma ogni tanto la metto lì a riposare, perchè è un po' affaticata

"Motore di vita" è un disco molto... pop, concordi?
Direi orgogliosamente pop. Il mio background del resto è quello pop, quello dei Beatles, Elton John, tra gli anni '80 e '90. Ne ho assorbito la forza e ne sento ancora le vibrazioni, l'influenza positiva con la sua capacità comunicativa, consolatoria, come un balsamo. Credo ancora in questa forma d'arte, che conosco bene e che posso gestire con la dovuta sapienza, senza perdere in profondità.

C'è un messaggio nel disco?
E' un ripetuto grazie, un ringraziamento continuo per i doni che la vita ci ha dato

Come sono nate le canzoni?
Con l'aiuto di Seba, un cantautore e amico siciliano, abbiamo lavorato a casa mia, un home studio. Io prendo appunti sulla mia moleskine di solito, poi ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a fare ordine in questi frammenti di pensiero, un'esigenza espressiva, e arricchisca quello che faccio. Lui è bravo a smanettare cui computer, così abbiamo lavorato insieme in questa dimensione casalinga. Niente di programmato, spunti che poi sono stati perfezionati. Nelle mie canzoni c'è un lavoro di sedimentazione, io cerco sia l'elemento di riflessione sia quello istintivo, molto importante, quando per esempio mi metto alla chitarra o al pianoforte. Ecco lì escono fuori le cose migliori...

Decimo disco da solista e oltre 30 anni di musica alle spalle. Da veterano quale sei come pensi sia cambiata la scena musicale e come ti collochi?
Io vado dritto per la mia strada, faccio il mio lavoro, assisto ai fenomeni contemporanei senza tentare di capirli, io non posso che basarmi sulla mia storia, su quello che so fare sul mio lavoro così come lo so fare senza farmi influenzare vado avanti per la mia strada. In fondo sono un artigiano, metto insieme le note e le parole

Hai mai pensato di fare altro? Un libro, un film...
Ci ho pensato, ma poi... Vivo una sorta di pigrizia creativa, anzi di pigrizia e basta e in realtà non mi è capitata l'occasione e quindi niente. Ma ci penso spesso ad un libro o ad esprimermi con un'altra disciplina

C'è molta elettronica nel disco...
Sì, mi piaceva ed è stata anche un'esigenza di comodo. E poi comunque penso che il pop rock con la sola chitarra abbia stancato un po'... mi sono allineato anch'io. Lo hanno fatto anche i Coldplay

Nessun duetto...
E' un album molto Mariocentrico, senza feat

 La canzone dell'album che preferisci?
"Lasciati amare"... mi intenerisce, mi commuove... è una canzone che parla d'amore

E tu sei innamorato adesso?
Io sono innamorato sempre. I love everybody... and everything

Dall'11 aprile il cantautore presenterà Il Motore di Vita dal vivo: 11 aprile Verona, 18 aprile Messina, 28 aprile Caserta, 6 maggio Milano, 16 giugno Catania.