Il dramma di Michele Bravi dopo l’incidente: "Ho avuto paura di impazzire"
Il cantautore ha raccontato a Vanity Fair come sta uscendo dal buio dopo lʼincidente stradale in cui ha perso la vita una donna
La vita di Michele Bravi è cambiata da quel 22 novembre 2018, dopo l’incidente stradale in cui perse la vita una donna di 58 anni. In una toccante intervista a Vanity Fair, il talento di "X Factor" ha raccontato tutti i timori dell’ultimo anno, un grande dolore seguito dalla forza di rialzarsi: "Ho avuto paura di impazzire, ma un ragazzo mi ha salvato aiutandomi ad entrare in terapia".
“Allucinazioni visive e sonore. È difficile da far capire. Avevo perso completamente il confine tra quello che era reale e quello che non lo era. Non riuscivo neanche più a capire se chi mi stava vicino era vero o no. Più vero di altre cose che vedevo o sentivo. Ho avuto paura di impazzire”, racconta il giovane cantante al settimanale.
Il periodo difficile è stato lungo e doloroso: "Ho cercato di rimanere a contatto con il reale, ma è stato impossibile. Un crollo totale”.
Bravi racconta che nel momento di bisogno ha avuto la vicinanza di una persona che l'aiutato a entrare in terapia: "Quando sono tornato a casa, dai miei genitori, c’era solo una persona con me. Mi stavano accanto tutti, ma non sapevano come interagire con quel male che si stava manifestando in maniera così diretta. Avevo difficoltà a recepire i messaggi. Ci riusciva solo questa persona che mi ha costretto ad andare in terapia". E poi ha spiegato: "È un ragazzo, che è stato lì con me e mi ha fatto capire la responsabilità di un dolore del genere. Se ho trovato un orientamento nel buio è solo merito suo. Mi ha indicato la terapia, mi ha accompagnato, ha fatto in modo che potessi proseguire da solo”.
Lo scorso 23 gennaio, il cantante ha chiesto di patteggiare un anno e mezzo nel procedimento in corso: il prossimo 11 marzo arriveranno novità sugli sviluppi della vicenda.
Intanto per uscire dalle tenebre, il cantante ha preparato un album, intitolato "La geografia del buio", in uscita il 20 marzo: "È il mio modo di indicare quello che mi è stato suggerito. Sento al responsabilità di far passare il messaggio che mi ha salvato".
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