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I Ministri, "Fidatevi" è il titolo del nuovo disco e un invito: "Abbiamo tutti bisogno degli altri"

La band milanese pubblica il sesto lavoro il 9 marzo e parte in tour da aprile

I Ministri,
chiara-mirelli

Sulla scena italiana già da 12 anni, i Ministri pubblicano il loro sesto album che s'intitola "Fidatevi" ed esce il 9 marzo: dodici brani in cui coesiste il loro piglio rock spigoloso con nuove aperture sonore.

A Tgcom24 la band milanese ha raccontato che nel disco "il tema della fiducia era fondamentale" e che portano avanti "la causa del rock" nonostante dagli inizi gli è stato detto che "sono sempre fuori moda". Da aprile poi partirà il tour che li porterà in giro per l'Italia.

Spiegateci il significato del titolo e della copertina.
Il titolo è nato a disco fatto, con un pezzo dentro che si intitolava "Fidatevi". Nel corpus di pezzi che abbiamo scelto per il disco il tema della fiducia era fondamentale. Fiducia anche come bisogno di qualcun altro. In questo caso è la scoperta nelle nostre vite, spesso anche per motivi dolorosi, di quanto abbiamo bisogno degli altri. Da qui abbiamo fatto diventare comune questo concetto dando questo "voi" al titolo, che fa parte di un gioco e una provocazione. Anche per il fatto di chiamarci Ministri con una campagna promozionale coincidente con quella elettorale, ha creato un doppio filo. Per quanto riguarda la copertina, ci piace metterci gli animali e lo squalo esprime il massimo della diffidenza.

Sesto album, 12 anni sulle scene: vorrei che mi faceste il punto sul vostro suono, su dove siete arrivati e dove vorreste arrivare.
Siamo contenti di essere arrivati dove siamo: arrivare al sesto album per una rock band in Italia è una specie di medaglia al valore. Anche se ce la mettiamo da soli. Quando abbiamo iniziato a fare quello che stiamo facendo, ovvero un rock a nostro modo con elementi di grunge, punk e metal e anche canzone in italiano, tanti ci dicevano: 'Siete fuori moda, adesso ci sono i Franz Ferdinand' poi tre anni dopo eravamo fuori moda perchè c'era la dubstep, poi c'era l'hip hop, poi è arrivato l'indie italiano. In questi anni abbiamo tenuto il timone dritto nonostante cambiasse il mare intorno a noi. Così ancora adesso, forse perchè siamo più solidi ci costa meno fatica tenere il timone dritto. Abbiamo meno paure, e quindi diciamo: questo è il nostro suono se ti va bene, bene, se pensi che le chitarre siano satana, mi spiace.

I Ministri,
ufficio-stampa

Progetti nel futuro immediato?
Dopo l'uscita del disco partiamo per due settimanae con uno instore tour e poi ci sarà il vero e proprio tour che è uno dei punti centrali del nostro lavoro. Siamo gasati, è una questione di dovere oltre che di piacere. Diamo alla gente delle canzoni e sappiamo che loro le vivono come una cosa seria. E ci va di rispettarli, ridandogli quelle canzoni come si deve.

In Italia ci sono le canzonette (mentre fuori c'è la morte), l'hip hop e la trap, l'indie cantautoriale, l'elettronica. E il rock dove è finito? Non è più la voce di una generazione come negli anni 90?
Non lo è più, ma il rock si rigenera in forme diverse e ha il fatto indiscutibile di essere suonato. Questo è un valore fondamentale: il rock è qualcosa che non esiste un momento prima che lo fai e un momento dopo che lo hai fatto e sarà sempre diverso, ogni concerto sarà sempre diverso. Ogni musica, come quelle attuali, ha delle caratteristiche, e sarebbe bello che la scena musicale fosse sempre diversificata. E che il rock sopravviva tra gli altri generi. Questo ce lo auguriamo.