GIOVANI IN CARRIERA

Freeboys, liberi di crescere verso il successo: "L'impegno non ci spaventa"

Esce "Dedicato a...", il nuovo album del terzetto nato a "Io Canto" e poi passato da "X Factor".

23 Giu 2014 - 14:53
 © ufficio-stampa

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Giovani star crescono. Esce il 23 giugno l'album "Dedicato a..." dei Freeboys. Il terzetto composto da Enrico Nadai, Simone Frulio e Kevan Gulia, formatosi a "Io Canto" e poi passato anche da "X Factor", sarà in tour per buona parte dell'estate. "Conciliare gli impegni scolastici e quelli musicali non è facile - racconta Frulio a Tgcom24 -, ma quando fai qualcosa che ti piace anche i sacrifici pesano di meno".

Freeboys, liberi di crescere verso il successo: "L'impegno non ci spaventa"

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Il singolo che ha anticipato l'album, "Lultima pagina", è andato dritto in top10 di iTunes. Un ottimo preludio per un album su cui i ragazzi puntano molto. Nonostante la giovane età hanno già raccolto esperienze e prove importanti, ma per loro il meglio deve ancora venire.

Tutti e tre andate ancora a scuola. E' difficile combinare lo studio con una carriera musicale?

Durante la settimana alla mattina andiamo a scuola e il pomeriggio lo dedichiamo alla musica, andando in studio per registrare. E' faticoso però quando una cosa ti piace riesci a organizzare tutti gli impegni. Enrico ed Kevan fanno il quarto anno di liceo, quindi per loro è stata ancora più dura, però siamo passati tutti e tre senza esami a settembre, direi che tutto sommato è andata bene.

Come cambia vivere questa avventura mano a mano che si cresce?
Quando abbiamo iniziato eravamo piccoli, basti pensare che io avevo 12 anni. All'inizio era un grande gioco, persino l'iscrizione a "Io canto" l'abbiamo fatta quasi per vedere come poteva andare. Poi tutto si è trasformato. Adesso è molto più serio. Anche il tempo che dedichiamo all'attività è aumentato, spesso lavoriamo fino a tardi.

E da un punto di vista musicale?
Beh, intanto è cambiato il repertorio. Basti pensare che a "Io canto" interpretavamo molte canzoni degli anni 60, soprattutto di Mina o simili. Mentre adesso abbiamo creato un nostro genere che è la cosa più importante.

La notorietà ha cambiato il rapporto con i vostri compagni di scuola?
Già dai tempi di "Io canto" era cambiato qualcosa. Però se all'epoca venivamo spesso presi in giro, dopo "X Factor" siamo diventati un po' più credibili. Di sicuro molti compagni hanno cambiato idea su di noi a livello musicale, ma ci sono quelli che continuano a fare battutine. E non mancano ovviamente quelli che prima non ci calcolavano e dopo il programma si sono "stranamente" avvicinati...

Cosa ricorderete di "X Factor"?
Lavorare con Paola Folli è stato un vero regalo. Quando siamo entrati noi cantavamo insieme già da quasi quattro anni, eppure con le sue lezioni Paola ci ha fatto crescere in maniera incredibile. Ci è capitato di riascoltarci una volta usciti dal loft ed eravamo quasi meravigliati da quanto avevamo fatto. E poi non si possono dimenticare le coreografie di Luca Tommassini, è riuscito persino a farci ballare!

E poi c'è Simona Ventura. Dopo avervi avuti in squadra continua a esservi vicina.
Avere lei dalla nostra parte, soprattutto in un periodo difficile per la musica italiana come questo, è un vantaggio. Ci ha dato molti consigli sin dall'inizio, soprattutto dal punto di vista artistico, come stare sul palco, cosa dire o no. Poi con il passare del tempo è diventata una figura quasi materna, che ci guida anche su cose della vita di tutti i giorni.

Siete molto attivi sui social...
Fin troppo, infatti i nostri genitori ci riprendono un po' su questa cosa. Ci colleghiamo tutti i giorni, postiamo foto e commenti. Ci piace avere questo contatto diretto con i fan. Qualsiasi momento è quello buono, anche a cena...

Cosa vi aspetta quest'estate?
Sarà un'estate bella intensa. Faremo un po' di concerti in giro per l'Italia, e poi per la seconda volta organizziremo una vacanza con i fan: due settimane, una a luglio e una ad agosto, in un villaggio in Puglia, tra concerti e giornate in spiaggia insieme a loro.

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