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Eugenio Finardi: "Ho convinto Baglioni, Cristicchi e Bollani a cantare nelle grotte"

Il cantautore, curatore della programmazione musicale di "Natale nelle grotte" che si terrà alle Grotte di Castellana fino al 12 gennaio, si racconta a Tgcom24

eugenio finardi
-olycom

Suonare e cantare in un luogo così magico come le Grotte di Castellana è stato il suo sogno sin da quando era un ragazzino e adesso Eugenio Finardi lo ha potuto realizzare curando i quattro eventi musicali della manifestazione, che si terrà dall'1 dicembre al 12 gennaio e cantando lui stesso nel primo appuntamento previsto, il 12 dicembre. Il cantautore milanese si esibirà in uno spettacolo unico, "Dal Profondo", concepito in esclusiva per essere eseguito in una location così suggestiva: "Mi esibirò ne La Grave, la prima delle caverne che si incontrano, che ha un'acustica straordinaria e che permette performance musicali particolarissime...".

Eugenio Finardi: "Ho convinto Baglioni, Cristicchi e Bollani a cantare nelle grotte"

Come è nata la tua collaborazione con "Natale nelle Grotte"?
In realtà tutto nasce 50 anni fa. Il fratello di mio padre si era ritirato in pensione ad Ostuni e ogni tanto andavamo a trovarlo, e sulla via per arrivare lì ci fermavamo alle Grotte di Castellana. Mio padre era un padre illuminato, era di quei genitori umanisti che ci portava all'Acquario di Genova, al Museo della Scienza e della tecnica... Lì ho ascoltato un concerto d'archi, avevo 13 anni e mi sono detto: un giorno voglio cantare anch'io in questo luogo...

E così sarà...
Io sono nato in uno strumento musicale... sono nato accordato, mia madre è una cantante lirica, la musica è la mia vita. Ho comunicato questo mio entusiasmo agli organizzatori dell'iniziativa, ho detto loro che avrei cantato anche per poco... E loro mi hanno affidato anche la direzione degli eventi musicali. L'intento è che che le grotte tornino a diventare quello che sono state per me e mio padre, un luogo per le famiglie. Hanno quasi 100 milioni di anni, e sono bellissime, ci sono camere con scenari incredibili e sculture, e finiscono con una piccola cattedrale della sacralità della natura, un posto magico, la grotta bianca... Queste grotte sono un bene nazionale. E oggi, con le questioni sul clima, hanno un valore ancora più forte.

Hai chiamato tre grandi artisti a suonare nelle Grotte...
Ho voluto Claudio Baglioni (che canterà il 18 dicembre con "Per incanto e per amore", ndr) perché credo che non ci sia un artista, che meglio di lui abbia saputo parlare nelle sue canzoni dei sentimenti, dell'amore... Baglioni è capace di toccare la profondità dei sentimenti umani. Ha scritto d'amore e di tutte le sue sfaccettature, come pochi sanno fare; Stefano Bollani (8 gennaio con "Arrivano gli alieni" ndr), che è un musicista molto profondo con una conoscenza della musica altrettanto profonda e che si cimenterà per la prima volta anche come cantante e autore di testi. E quindi Simone Cristicchi (3 gennaio con Viaggi e storie di un fabbricante di canzoni, ndr) pur essendo giovane ha attinto alla profondità della memoria storica e l'ho scelto proprio per questa sua capacità di tornare indietro.

Cosa canterai nel tuo spettacolo?
Non possiamo rivelare tutto dai... dobbiamo lasciare il gusto della sorpresa. Comunque è una selezione di canzoni scelte proprio per l'occasione. Ci saranno anche pezzi di De Andrè e Leonard Cohen...


"Dal profondo", qual è il significato...?
Le Grotte sono un posto magico e ho voluto creare un programma musicale che si basasse sulle varie declinazioni della spiritualità, io non sono un credente, ma credo che la spiritualità sia degli esseri umani e viene evocata in luoghi come questi. L'esplorazione spirituale ed esistenziale è vitale, per me lo è sempre stata, altrimenti cosa viviamo a fare... saremmo solo dei "bruti". Alla fine la spiritualità è la conoscenza e la virtù come la intendeva Dante, la consapevolezza del dovere fondamentale che abbiamo di tenere vivo e di rispettare il mondo. “Dal profondo” è una scelta di canzoni che diano questa idea... Quella nelle grotte sarà un'esperienza intimista, sarà un "vivere le grotte" come un luogo dell'anima...


Come è cambiato Finardi da la “Musica Ribelle” a oggi, qual è stato il tuo percorso musicale ed artistico?
Ho esplorato tutto l'esplorabile, dal rock al blues, che è la mia passione, a mia musica segreta, la mia musica dell'anima, il canto delle mie emozioni più private, dal fado al alla classica contemporanea... fino a "Fibrillante", uscito l'anno scorso, che è stato un po' come chiudere il cerchio. Sono tornato, per raccontare un'Italia di miserie e ingiustizie sociali, che chiede disperatamente attenzione. E ho chiuso con Finardi, con il personaggio Finardi. Adesso sono un uomo libero, libero di essere me stesso e di fare quello che voglio. Posso fare tutto... no magari tutto no, la musica greca ad esempio non riuscirei a farla...


Che cultura musicale c'è oggi nell'Italia di X Factor e di Amici, dal rap e dell'hip hop?
Se mi chiedessero qual è la musica ribelle di oggi direi che è quella dei rapper. Loro sono i cantautori che anche in modo più duro di quanto facevamo noi, che non facevamo mai nomi e cognomi. I rapper non si fanno scrupoli. Devo dire che quelli della mia generazione, però, si sono un po' ammorbiditi.


Con ti piacerebbe duettare oggi e con chi avresti sempre voluto duettare?
Mi sarebbe piaciuto cantare con Jimmy Hendrix e con Bob Marley, due mostri sacri della musica, e oggi canterei volentieri con Adele, è così poco omologata, e ha il coraggio di essere se stessa senza esporsi per forza mezza nuda e trasgredire come fanno la maggior parte delle sue colleghe....