sold out nella data italiana

Grinderman, sul palco va in scena il rock carnale

La nuova formazione di Nick Cave, che con tre dei Bad Seeds, il suo gruppo storico, ha appena pubblicato il secondo album per il quale la critica non ha risparmiato le stellette di gradimento

di Domenico Catagnano
07 Ott 2010 - 15:22

Un lupo che digrigna i denti nella copertina dell'ultimo disco. Loro, nel poster all'interno del cofanetto, vestiti come se avessero combattuto la guerra di Troia, con elmi e scudi. E nel libretto richiami all'India, a Babilonia, fiamme e cupe foreste. Simbologia non casuale, quella dei Grinderman, che hanno fatto praticamente registrare il sold out nella loro data al Live Club di Trezzo d'Adda, in quello che a detta di molti è il miglior posto dove poter suonare dal vivo nel Milanese... che però non si trova a Milano.

Grinderman è la nuova formazione di Nick Cave, che con tre dei Bad Seeds, il suo gruppo storico, ha appena pubblicato il secondo album, anche questo senza titolo. Un album per il quale la critica non ha risparmiato le stellette di gradimento, così come aveva fatto per il precedente, perché entrambi ricordano molto le atmosfere del primo Nick Cave, quello post-punk di matrice anglo-berlinese degli inizi degli anni '80 dei Birthday Party, la formazione con la quale aveva raccolto i primi successi.

Entusiasmi un po' eccessivi, in verità, per un disco certamente buono ma nulla più (Nick raramente sbaglia un colpo). Entusiasmo da curva sud, invece, per il concerto del Live Club, perché i Grinderman sono dei veri animali da palcoscenico. E da veri animali iniziano con gli ululati di "Mickey Mouse and the Goodbye Man", il pezzo che apre il nuovo disco, furiosamente ipnotico e senza la schiavitù del limite dei decibel (i milanesi sanno di cosa parliamo...), e vanno avanti pescando nel loro repertorio non amplissimo ma decisamente potente. Da ricordare "When my Baby Comes", che diventa un rituale collettivo con Cave grande sciamano, ed "Evil", disperata e struggente.

Quello dei Grinderman è rock senza sconti, puro, carnale, ci verrebbe da dire. Un genere tra lo psichedelico e il garage, con richiami blues e dark, ma radicalmente rock, vigoroso e autentico. Una base solida di basso e chitarra su cui spesso interviene il tagliente violino elettrico di Warren Ellis. E poi c'è la profondità della voce di Nick, tenebroso e vitale al tempo stesso, che dal palco invita a fumare (di tutto), sbraita col sorriso contro la security e dialoga col pubblico.

Dopo oltre un'ora e mezzo di concerto rimane un'ultima immagine, quella del barbuto Ellis che batte incessantemente le sue maracas sui piatti della batteria. Un'immagine che richiama la mitologia greca, Warren come Efesto a forgiare le armi per la battaglia. Del resto, se hanno scelto di presentare il nuovo disco con armature achee e troiane, un motivo ci sarà...