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Venezia, polemiche pro terroristi

"Quei loro incontri" in concorso

Proiezione movimentata per la pellicola in concorso alla Mostra "Quei loro incontri" di Daniele Huillet e Jean-Marie Straub, tratto dai "Dialoghi con Leuco" di Cesare Pavese.

I due registi "per problemi di salute" non hanno potuto presentare il film e hanno mandato una lettera che susciterà polemiche: "Finchè ci sarà il capitalismo imperialistico americano, non ci saranno mai abbastanza terroristi nel mondo".

I due, come ha spiegato il direttore Marco Muller aprendo la conferenza stampa dedicata al film, non hanno potuto accompagnare alla Mostra il film "per gravi motivi di salute". Muller ha poi dato la parola all'attrice Maddalena Daddi che ha dato lettura di tre messaggi affidatigli da Straub. L'ultimo dei quali ha turbato non poco la sala delle conferenze, tra qualche applauso, la perplessità di alcuni giornalisti stranieri accreditati e l'imbarazzo dello staff della Mostra.

"D'altronde -si legge infatti in chiusura della lettera del regista- non potrei festeggiare in un Festival dove c'è tanta polizia pubblica e privata alla ricerca d'un terrorista. Il terrorista sono io e vi dico, parafrasando Franco Fortini: finché ci sarà il capitalismo imperialistico americano, non ci saranno mai abbastanza terroristi nel mondo". Il primo messaggio di Straub era invece un commento alla prima volta dei due registi francesi in concorso al Lido: "E' venuto troppo presto per la nostra morte, troppo tardi per la nostra vita. Comunque ringrazio Marco Muller per il suo coraggio. Cosa me ne aspetto? Niente. Nulla? Sì, una piccola vendetta. Una vendetta 'contre le intrigues della Cour', come si dice nella 'Carrozza d'oro'. Contro tanti ruffiani".

Nella proiezione al Palalido per la stampa e gli addetti ai lavori, il film definito da Marco Mueller come "il terzo italiano in competizione", ha provocato soprattutto nei primi quindici minuti di proiezione, un continuo esodo dalla sala e alcune risate, messe a tacere da un imperioso "Fatela Finita!" arrivato da uno spettatore. Alla fine del film, tuttavia, dal pubblico rimasto è arrivato anche un flebile applauso.