Disordini e feriti prima del live
Non sono servite le misure prese dagli organizzatori per evitare i disordini di lunedì, in occasione del primo concerto degli Stones a Buenos Aires. Nonostante siano state rafforzate le misure di sicurezza e sia stata data la possibilità al pubblico di entrare nello stadio diverse ore prima dello show, anche il secondo appuntamento con la rockband è stato funestato da incidenti fra polizia e ragazzi che volevano entrare senza biglietto.
Come accaduto lunedì, poco prima del concerto nello stadio del River Plate, un gruppo di circa 700 giovani senza biglietto ha tentato di superare le barriere poste della polizia, provocando l'immediata reazione degli agenti. In seguito ai disordini, seguiti in diretta dai canali televisivi, si sono registrati 36 feriti, tra cui 15 poliziotti raggiunti da pietre e bottiglie; centocinquanta persone sono state arrestate.
Non è servita la disposizione di far entrare prima la gente, nè quelle di aumentare il numero degli ingressi e rafforzare le reti metalliche di contenzione. Si sono ripetute le scene di lunedì sera, quando almeno 5.000 ragazzi senza biglietto avevano tentato di superare gli sbarramenti per entrare senza pagare, costringendo la polizia a ricorrere ai getti d'acqua e, in qualche caso, alle maniere forti per disperderli.
Il trambusto era durato almeno mezz'ora, tanto da concludersi con una trentina di ragazzi feriti, una decina dei quali portati in ospedale perché completamente ubriachi. Il parapiglia aveva inoltre impedito a molti altri fan con biglietto (compresi una trendina di portatori di handicap) di poter entrare.
Le proteste di questi ultimi, così come le lamentele dei vicini per l'accaduto, ha costretto gli organizzatori ad anticipare di molte ore la possibilià di accesso allo stadio. Ma tutto questo non è servito ad evitare che una serata di festa si trasformasse in guerriglia urbana.
Nonostante questo il secondo show in tre giorni degli Stones, si è comunque svolto nel migliore dei modi. Di fronte ad pubblico di 65.000 fan in delirio, e sotto una pioggia incessante, il leggendario quartetto inglese capeggiato da Mick Jagger e Keith Richards ha chiuso in questo modo il capitolo argentino del suo tour mondiale 'Bigger Band'.