Debutto il 7 marzo allo Strehler
"Zorro" è un testo che raccoglie l'erranza emotiva e l'esperienza concreta del vagabondare di un uomo come tanti che, in un momento di follia, o di estrema lucidità, ha abbandonato moglie, casa e abitudini comuni per seguire un cane e non fare mai più ritorno. In scena Sergio Castellitto e l'autrice della piéce (nonché sua moglie) Margaret Mazzantini.
Cercavo una buona idea per Sergio Castellitto ha dichiarato la Mazzantini per il suo talento dattore ma non solo, qualcosa che desse voce alla sua parte muta Dopo tanti film gli era venuta nostalgia del teatro, della vecchia placenta dove era nato come attore. Pensavo ad un monologo intimo eppure circense, che gli desse la possibilità di sgangherarsi .
Questo Zorro non è un eroe, non ha la maschera sul viso, né il mantello nero ha precisato la Mazzantini è uno senza fissa dimora, un homeless, un randagio. Il suo è il racconto di un erranza, di gambe, ma soprattutto di zucca e di cuore. Perché lui, un po spostato lo è, avendo trasferito la sua persona e tutto il suo corredo di pensieri buffi e tristi fuori dai luoghi di vita lecita. Il suo vagabondaggio attraverso i fetidi santuari urbani di mense, vagoni abbandonati, sobborghi, parchi pubblici, segue una traccia esclusivamente emozionale. La poesia cè, quando resiste: ormai anche la vita di strada è balorda, barbara come questa stagione umana, densa di sperpero, di sgomento.
In scena, Mazzantini e Castellitto danno voce al pensiero, allandare libero di un uomo ai margini, capace di vedere la realtà osservando la vita dei normali, i cormorani nel suo lessico personale, da una prospettiva differente, capace di restituire, attraverso un filosofare allegro e indefesso il sale della vita, la complessità e limprevedibilità dellesistenza. Ci sono momenti tristi e amari e altri buffi e divertenti nel testo scritto da Margaret Mazzantini apposta per il marito, desideroso di tornare in teatro dopo tanti film per il cinema e la televisione. "Volevo tornare a sudare - ha spiegato Castellitto - a sentire la fisicità del nostro mestiere perché questo è il teatro e ne sentivo la mancanza".
"Zorro" nasce dai tanti incontri di Margaret Mazzantini con i senza-tetto di Roma che rappresentano "delle figure straordinarie con uno sguardo forte, anomalo e passionale. Sono uomini senza radar che mi hanno sempre interessato - ha spiegato la scrittrice - perché sono il sale della terra e vivono un'esistenza che potrebbe riguardare tutti: Zorro sprofonda all'inferno e poi ritrova la voglia di vivere, perché i miei testi non vogliono essere troppo punitivi, ma hanno sempre una finestra di speranza".
Nel 2006, usciranno nelle sale due film interpretati da Castellitto: "Il regista di matrimoni" di Marco Bellocchio e "La stella che non c'è" di Gianni Amelio, mentre per ora non ci sono progetti per la televisione. "Ma non rinnego nulla di quanto fatto per il piccolo schermo e non dico di non guardarla. Il problema è il messaggio che dà: se appartieni a quello, esisti. Se no, no", ha dichiarato l'attore.
INFORMAZIONI
Piccolo Teatro Strehler largo Greppi (M2 Lanza)
Dal 7 al 12 marzo 2006
Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini raccontano
Zorro di Margaret Mazzantini
Orari: martedì e sabato ore 19.30; mercoledì, giovedì e venerdì ore 20.30; domenica ore 16.00. Lunedì riposo.
Durata 1 ora e 15 senza intervallo
Prezzi: platea 29,50 euro balconata 23,50 euro
Infotel. 02 72 333 222 - www.piccoloteatro.org