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A Ferrara il genio di Shakespeare

Inesauribile fonte dʼispirazione

Fino al 15 giugno 2003 al Palazzo dei Diamanti di Ferrara in mostra un'inedita visione del genio di William Shakespeare.

"Shakespeare nell'arte" è il titolo dell'esposizione che intende dare risposta a come interpretarono il geniale drammaturgo i grandi pittori europei del Settecento e dell’Ottocento. La mostra è la prima iniziativa di un fitto calendario programmato per esplorare in maniera approfondita il rapporto tra Shakespeare e le arti.

Per la prima volta in Italia si vuole mostrare quale forte spinta creativa e d'ispirazione questo genio inglese ha saputo rappresentare per la musica, il teatro, il cinema, la pittura e l'illustrazione.
L'insieme di queste testimonianze cercano anche di chiarire il perché la fama di Shakespeare nel tempo sia cresciuta tanto da oscurare quella degli autori teatrali suoi contemporanei e da reggere il confronto, e alla lunga vincerlo, anche con gli altri, grandissimi, vissuti in epoche successive. In effetti, anche se per noi Shakespeare è un genio assoluto, quattro secoli orsono, quando scomparve nel 1616, pur essendo assai apprezzato, era soltanto uno degli astri di un’ampia costellazione di drammaturghi.
Perché ha esercitato e continua a esercitare un’influenza internazionale? Perché tale influenza si è estesa anche ad altre arti? L'iniziativa di Ferrara vuole rispondere a questi interrogativi e cercare di definire quali e di che genere sono state le espressioni artistiche più rilevanti ispirate a Shakespeare in campo teatrale, musicale, storico-artistico e cinematografico.

Protagonisti di tali iniziative, in campo musicale, sono compositori celebri – da Purcell a Berlioz, da Mendelssohn a Cajkovskij, da Dvorák a Šostakovic e Britten – e interpreti altrettanto celebri delle loro partiture, a cominciare da Claudio Abbado che terrà un concerto sabato 15 febbraio al Teatro Comunale di Ferrara dirigendo la Mahler Chamber Orchestra, musiche di Šostakovic scritte sia per la versione teatrale del Re Lear sia per una versione cinematografica diretta dal russo Grigory Kosincev. In sala verranno proiettati spezzoni del film. In ambito teatrale, tra una serie di spettacoli di altissima qualità, spicca La tragédie d’Hamlet di Peter Brook, uno dei registi che con maggiore incisività hanno segnato la storia del teatro negli ultimi cinquant'anni.

Nel settore storico-artistico sono grandi illustratori e incisori, e grandi pittori a narrarci quanto è scaturito dall’incontro tra l’arte e la poesia di Shakespeare e la loro sensibilità figurativa: tra gli altri, Hogarth, Blake, Füssli, Romney, Wright of Derby, Turner,  Delacroix, Hayez, Moreau e Millais.

Poi è la volta del cinema a documentare come Shakespeare sia stato «lo sceneggiatore migliore del mondo», con l’opera di Orson Welles, Laurence Olivier, Akira Kurosawa, Grigorij Kozin?ev, Peter Brook, Roman Polanski, fino ad arrivare ai contemporanei: Kenneth Branagh, Ian Mckellen e Peter Greenaway.