Al Carcano di Milano la tragedia di Euripide vista e raccontata dalle anti-eroine
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Andromaca, Cassandra, Polissena, Ecuba. I nomi delle donne troiane riecheggiano sulla scena, nel paesaggio desolato della città in fiamme, sullo sfondo di una squallida tenda che fa loro da prigione e da rifugio al tempo stesso. Sono le vittime della guerra e della violenza. Sono le mogli e le figlie dei vinti, degli uomini caduti in battaglia nell'epica guerra di Troia contro la Grecia di Ulisse e di Agamennone, di Achille e di Menelao. Nomi di eroi che si trasformano, nella tragedia "Le Troiane" di Euripide, in crudeli predatori, incapaci di pietà per le donne degli sconfitti e tanto meno per i bambini.
Con la sua rilettura delle "Troiane", in scena fino a domenica al Carcano di Milano, il Teatro Stabile di Bolzano alza il suo inno contro lo spettacolo della guerra e della violenza, denuncia il sopruso contro il debole che si ripete più e più volte nella storia, demolisce gli eroi di sempre mettendo in luce il loro lato peggiore.
Donne e bambini sono i vinti della storia, popolo senza armi ma capace, con la sola forza della parola, di eternare il loro ricordo nei secoli. Dentro il loro messaggio di amarezza e sconfitta si innesta il lamento di tutti gli uomini e le donne vittime nella storia di guerre e soprusi. Il figlio di Ettore e Andromaca, Astianatte, buttato giù dalle mura di Troia per decisione del consiglio dei greci, è lo sconosciuto che si lancia dalle Torri gemelle in fiamme e che tante volte abbiamo visto sui nostri schermi televisivi.
Le donne distribuite come bottino di guerra ai capi achei sono tutti i disperati che tante volte abbiamo visto, sofferenti, nei campi profughi dei Paesi devastati dalla guerra. Innestando nella scenografia le tragedie dell'oggi, che scorrono sullo sfondo accompagnando il canto delle donne e del coro, il regista Marco Bernardi dà voce alle vittime di sempre mettendo loro in bocca i lamenti e le condanne delle donne di Ilio.
Nella tragedia, scritta da Euripide per celebrare e piangere la distruzione di Milo da parte di Atene nel 415 a.C., rivivono la sacerdotessa Cassandra con il suo inutile canto di nozze con Agamennone, la regina Ecuba privata del suo palazzo e del suo trono, la vedova di Ettore, Andromaca, non più moglie e neanche più madre. Ombre eterne che ritornano da un passato che è anche presente, si contrappongono al soldato Taltibio in mimetica e alla stessa Elena, donna e vittima come loro, ma che incolpa gli dei per la guerra. Gli stessi dei che aprono e chiudono lo spettacolo, narratori e spettatori dell'eterno, tragico spettacolo di cui l'uomo è l'unico artefice.
Troiane di Euripide
Teatro Stabile di Bolzano
Regia: Marco Bernardi
Interpreti: Patrizia Milani (Ecuba), Carlo Simoni (Poseidone), Sara Bertelà (Andromaca), Corrado D'Elia (Taltibio), Valentina Capone (Atena), Gaia Insenga (Cassandra), Riccardo Zini (Menelao), Valentina Bardi (Elena), Valentina Morini (coro), Karoline Comarella (coro)
Traduzione di Caterina Barone
Scene di Gisbert Jaekel
Costumi di Roberto Banci
Luci di Lorenzo Carlucci
Al Teatro Carcano Milano
Da martedì a sabato ore 20,30, domenica ore 15,30
Per informazioni e prenotazioni tel. 02 55181377 – 02 55181362