FRATE ALESSANDRO SI CONFESSA

Frate Alessandro, la nuova stella della lirica

Esce il 15 ottobre "La Voce Di Assisi" con le arie religiose più belle reinterpretate

13 Ott 2012 - 00:13
 © Ufficio stampa

© Ufficio stampa

Alessandro Brustenghi ha 34 anni e viene da Castiglione della Valle, un paesino della campagna umbra. Grande appassionato di musica studia prima l'organo e composizione musicale al Conservatorio. A 16 i primi turbamenti "verso il pericolo e anche verso le droghe" ma è l'amore per la musica e la natura a salvarlo. Poi il primo disco "La Voce Da Assisi" con la Decca. Tutto farebbe pensare a una rockstar e invece Alessandro è un frate francescano.

Come si sono intrecciate nella tua vita la vocazione e la musica?
Hanno viaggiato su binari paralleli. La mia passione per la musica è nata prima, ho studiato per diventare compositore. Poi ho ricevuto la chiamata di Dio e ad un tratto mi sono ritrovato con due "inquilini" dentro di me. Col tempo ho capito che erano due facce della stessa medaglia. Quando mi sono avvicinato a Dio la passione per la musica si è ravvivata. I miei superiori mi hanno sempre incoraggiato a studiare e a prendere il diploma al Conservatorio.

Quando hai capito che finalmente potevi cantare?
Non ho mai pensato di cantare né di saper cantare, anche perché avevo una voce 'piccolina'. Ero sempre stato scoraggiato dagli insegnanti fino a che il mio padre spirituale mi ha spinto a riprendere le lezioni e dopo due settimane è uscita fuori la voce lirica.

Mai pensato di lasciare la musica?
Tante volte e ho pensato che fosse un ostacolo al mio percorso spirituale quando, invece, è un dono che mi è stato fatto ed era giusto condividerlo con gli altri.

Com'è arrivato il contratto discografico con la multinazionale Decca?
Ho sempre avuto l'abitudine di esibirmi in piccoli concerti in Umbria davanti a poche persone. Durante una di queste serate c'era una cantante che mi ha subito proposto di fare un provino ma mi sono rifiutato. Poi abbiamo cantato insieme e al termine della serata ha esclamato 'Vieni a casa mia ti ho organizzato un provino!'.

Ci sei andato?
Sì. Un manager ha preso a cuore il progetto e poi abbiamo firmato per la Decca. Non me lo sarei mai aspettato ma ovviamente prima ho consultato i superiori i quali hanno visto in questa occasione un chiaro segnale di Dio ma anche la possibilità di evangelizzare.

Com'è essere considerato una popstar?
Stancante tra promozione e interviste. Ma sono felice così e anche i miei amici e fratelli lo sono.

Se n'è parlato in questi giorni, che ne pensi del fatto che la Chiesa non paga l'Imu? I francescani hanno sempre fatto voto di povertà...

Non sono esperto in queste cose ma credo ci sia una confusione generale sull'argomento che parte da preconcetti nei confronti della Chiesa. Bisogna passare da uno sguardo malizioso a uno che apre il cuore alla comprensione che ciascuno dalla sua parte cerca il bene comune. Sono convinto che solo così si arriverà a un'opinione comune condivisa.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri

Sullo stesso tema