FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

A Fedez arriva l'atto giudiziario del Codacons, la Pausini lo difende

Il rapper condivide con i follower la brutta sorpresa


chiara ferragni, fedez

Dopo il botta e risposta social tra Fedez e Codacons, è arrivata notificazione di atti giudiziari. "Sempre bello ricevere queste onorificenze per aver cercato di dare una mano in un momento difficile. Grazie Codacons, grazie Italia", è stato il commento ironico del rapper sui social. Sul caso è intervenuta anche Laura Pausini, che ha preso le difese del collega: "Vergognoso".

Qualche mese fa, in piena emergenza coronavirus, Fedez e Chiara Ferragni avevano promosso una raccolta fondi per ampliare il reparto di terapia intensiva dell'Ospedale San Raffaele a Milano. Per farlo si erano appoggiati alla piattaforma Gofundme e Codacons aveva cercato di bloccare l'operazione, contestando che la commissione destinata a Gofundme fosse a carico degli utenti.

 

Chiara Ferragni e Fedez volontari in bici fanno la spesa per i poveri

L'attacco di Fedez - Il rapper aveva risposto attaccando a muso duro il Codaconson e contestando l'intento benefico di un'analoga raccolta fondi. "Codacons sta spacciando sul loro sito una campagna di raccolta fondi apparentemente 'contro il coronavirus' quando basta cliccare sul banner per scoprire che le donazioni servono a sostenere SOLO loro stessi. Ma è possibile che nessuno intervenga?", aveva twittato il 27 marzo.

 

Le accuse di Codaconson -A quel punto era partita la querela a carico del rapper (e di alcuni follower) per “diffamazione, calunnia, associazione a delinquere, violenza, minacce plurime e induzione a commettere reati“. "Fedez ha scatenato i followers contro il Codacons garantendo loro la totale immunità affermando testualmente che internet non è ‘un mezzo diffamatorio’ e che, pertanto, ‘si può dire il c***o che si vuole’, tesi del tutto smentita dalle sentenze della Cassazione", aveva scritto l'associazione su Twitter. Ora la palla passa dai social ai tribunali.

 

Ti potrebbe interessare:

Commenti
Commenta
Disclaimer
Grazie per il tuo commento

Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione

Grazie per il tuo commento

Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook

Regole per i commenti

I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre

In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali