Va in scena al teatro Manzoni di Milano lo spettacolo di Marinel Stefanescu. Tgcom24 ne ha parlato con la direttrice artistica Liliana Cosi
di Massimo Longoni© ufficio-stampa
Appuntamento speciale con la danza al teatro Manzoni di Milano. Il 27 febbraio, alle 20.45, va in scena "Sagra della primavera - Risveglio dell'umanità", spettacolo in due parti di Marinel Stefanescu su musiche di Stravinski, Smetana ed Enescu. "Uno spettacolo che fa riflettere sul problema dei femminicidi, che non sta tanto nei retaggi del passato, ma che alberga nell'intimo degli uomini dove spesso covano aggressività e violenza" spiega la direttrice artistica Liliana Cosi.
Il balletto "Sagra della primavera" di Igor Stravinski è andato in scena per la prima volta a Parigi nel 1913 con la coreografia di Nijinski, ripreso poi da Massine nel 1920 e quindi da Marta Graham, Bejart, e molti altri. Stefanescu se ne innamora già nel 1985, ma riuscirà a metterlo in scena solo nel novembre 1986. Il noto balletto nasce dalla leggenda primitiva dove a primavera s’immolava una vergine eletta per propiziare il beneficio degli dei.
"In origine sarebbe un balletto che inneggia alla violenza, perché la vergine viene immolata - sottolinea la Cosi -. La novità di Stefanescu è il rifiuto di questa cosa orrenda. Lui invece di uccidere, esce dal mondo e va in un altro, senza sapere dove va. E quindi ha avuto l'idea di continuare la saga con la musica della Moldava di Smetana. Quindi continua con gli elementi della natura. E la vittima diventa il simbolo della natura. Nella seconda parte c'è un'introspezione. L'aggressività non era una peculieraità dell'uomo primitivo, c'è anche oggi. Solo nella fine entra la pace e lui finalmente riesce a dire no alla violenza".
Uno spetacolo classico che però si riallaccia direttamente alla cronaca contemporanea. "In questo petriodo si parla così tanto di femminicidi, ma questo spettacolo fa riflettere sul fatto che questo sia un problema che c'è sempre stato - spiega la Cosi -. Speriamo sia di buon auspicio. Questo è motivo ulteriore per riprendere questo spettacolo al di là del fatto che capolavori di tutti i tempi si sono sempre ripresi. Sono immortali. Beethoven lo risenti sempre, tante opere non hanno una data".
Ma i giovani di oggi come lo recepiscono, sono ancora affascinati dalla danza? "Ricordo una volta che abbiamo fatto questo spettacolo per i giovani - dice la Cosi - e alla fine una voce nel silenzio ci ha detto "grazie che ci avete fatto sognare".
I protagonisti della serata saranno i primi ballerini Elena Casolari, Michela Mazzoni, Dorian Grori e Rezart Stafa, oltre al corpo di ballo di quasi 30 ballerini del Nuovo Balletto Classico di Reggio Emilia.