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"Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte", De Capitani e Bruni portano l'autismo in palcoscenico

Dal 5 dicembre al 13 gennaio allʼElfo Puccini di Milano i due registi si confrontano con il famoso romanzo di Mark Haddon

Christopher ha 15 anni, odia essere toccato, odia il giallo e il marrone, si arrabbia se i mobili di casa vengono spostati, non riesce a interpretare l'espressione del viso degli altri...

Perché Christoper è un ragazzo autistico, soffre della sindrome di Asperger ed ha un modo tutto suo di vedere il mondo e di interpretarlo. Di lui e del suo universo popolato da buffi e inquietanti personaggi racconta "Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte", che debutta al Teatro Elfo Puccini di Milano in prima nazionale mercoledì 5 dicembre. Alla regia Ferdinando Bruni e Elio De Capitani, che hanno attinto e fatto propria la trasposizione teatrale di Simon Stephens di questo bellissimo romanzo di Mark Haddon.

Come in un giallo dai ritmi serrati nello spettacolo viene narrato l'avventuroso percorso di un adolescente alla scoperta dei misteri che avvolgono la sua vita e i suoi affetti e alle prese con la più grande sfida della sua vita, offrendo un approccio profondo e coinvolgente sulla sindrome autistica e sulle infinite particolarità relazionali, emotive, sensoriali che riguardano tutti noi.

Un romanzo che ha dominato le classifiche mondiali, merito di "una scrittura seria eppure divertente", come ha sottolineato Ian McEwan: "Che possiede il raro dono dell'empatia". E la forza di questa splendida storia non si è esaurita nelle pagine del libro, ma è si propagata in palcoscenico con l'intelligente riscrittura di Simon Stephens: il suo spettacolo ha vinto sette Laurence Olivier Awards nel 2013, tra cui migliore opera teatrale, per poi trasferirsi a New York dove ha vinto quattro Tony Awards.

Rapiti dalla forza narrativa del libro e della pièce, dalla qualità della scrittura drammaturgica, dal suo ritmo, dalla polifonia dei personaggi De Capitani e Bruni hanno voluto portare lo spettacolo su un palcoscenico italiano. A disegnare le scene Andrea Taddei, grandi pagine di un quaderno, nelle quali si intrecciano i video di Francesco Frongia e i disegni di Ferdinando Bruni. Le musiche originali di Teho Teardo amplificano poi l'emotività del protagonista, interpretato da Daniele Fedeli, talentuoso attore di 24 anni, accompagnato in palcoscenico da Davide Lorino e Alice Redini nei ruoli dei suoi genitori ed Elena Russo Arman in quello della maestra che lo convince a raccontare la sua storia; a spartirsi gli altri ruoli Corinna Agustoni, Cristina Crippa, Marco Bonadei, Alessandro Mor, Nicola Stravalaci, Debora Zuin.

La sindrome di Asperger ha donato a Christoper straordinarie capacità logiche e matematiche. L'isolamento dalle emozioni e la sua naturale predisposizione lo rendono così un grande appassionato di numeri e di calcoli ed è attraverso questo canale tutto suo che il giovane indaga, come un novello Sherlock Holmes sulla strana morte di Wellington, il cane barbone della vicina di casa. Un'indagine che diventa qualcosa di più profondo. Per farlo il ragazzo raccoglie indizi e notizie su un quaderno in cui comincia a scrivere il suo punto di vista per svelare un mistero, che lo porterà a capire molte altre cose...