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"A testa in giù": vanno in scena i pensieri di una coppia messa alla prova

Emilio Solfrizzi e Paola Minaccioni sono i protagonisti della piece in scena al teatro Manzoni di Milano dallʼ11 al 28 ottobre. Regia di Gioele Dix

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Una cena tra amici, due coppie e le certezze di una vita che vanno in frantumi.

Sono gli ingredienti base di "A testa in giù", la piece di Florian Zeller in scena al teatro Manzoni di Milano dall'11 al 28 ottobre, con Emilio Solfrizzi e Paola Minaccioni. "L'originalità è nel modo in cui è raccontata la situzione - spiega il regista Gioele Dix -. Il pubblico è infatti testimone dei pensieri dei personaggi, che svelano così una verità comica e crudele".

Il Manzoni inaugura quindi la stagione di prosa di quella che è ua stagione particolare, in quanto la prima Walda Foscale, da anni presidente onorario del teatro. E inaugura con una commedia di un autore francese molto apprezzato, Florian Zeller, al punto che quest'anno sono ben due gli spettacoli in cartellone da lui firmati. Insieme a Emilio Solfrizzi e Paola Minaccioni ci sono Bruno Armando e Viviana Altieri. "E' un testo molto divertente, ben scritto che in Francia è stato messo in scena con Daniel Auteuil - spiega Dix - Solfrizzi e il produttore lo hanno visto a Parigi e se ne sono innamorati". Il regista sottolinea la cifra della comicità di questo spettacolo: "Io ed Emilio abbiamo sensibilità comiche contigue - dice -, abbiamo una passione per la comicità semplice, che fa ridere, ma amiamo chi la fa con eleganza e modi urbani. Cosa che in Italia accade ormai di rado. La comicità è molto slabbrata, anche a teatro". 

La storia è quella di una coppia affiatata, lui e lei affermati nel lavoro e nel ménage, che si ritrovano a invitare a cena l'amico di lui che si è recentemente separato (da un'amica di lei) per mettersi con una ragazza molto avvenente e decisamente più giovane. Irrompe così una nuova realtà che mette in discussione vent'anni convivenza. A prima vista un plot per nulla inedito. Ma a rendere il tutto originale è la modalità in cui la situazione viene raccontata. "Il problema era mettere insieme due cose che facevano a pugni - avverte il regista -: il ritmo della commedia e l'aspetto fondante di questo testo, ovvero il fatto che i protagonisti dicono i loro pensieri. Costringendo quindi a congelare l'azione. Questo era possibile avendo quattro attori bravissimi".

"Sono certo che abbiamo una nostra cifra - dice Solfrizzi -. Sono straordinariamente sorpreso, dopo averlo visto in Francia, della reazione del pubblico italiano di fronte a un testo non facilone. E non solo la gente ride ma c'è anche una partecipazione del pubblico diversa da quella che si vede solitamente". "La particolarità di questa commedia è che i personaggi sono degli stereotipi e quello che è accade è in fondo banale - aggiunge la Minaccioni -. Ma come la cosa viene raccontata è originale e questo fa scoprire anche lati inediti dei personaggi. Un testo altamente catartico e contemporaneo. Ci fa vedere anche il lato brutto della nostra umanità. Comico, cinico, romantico e lieve".

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