Abusi sessuali online su minori, il Parlamento europeo ha prorogato le norme vigenti
Nel frattempo, i deputati "sperano di raggiungere un accordo con i governi Ue su un quadro giuridico definitivo per prevenirli e combatterli"
Mercoledì, con 469 voti a favore, 112 contrari e 37 astensioni, il Parlamento europeo ha approvato una proroga fino al 3 aprile 2026 dell'attuale deroga alla legislazione e-Privacy che consente l'individuazione volontaria, da parte delle piattaforme Internet, di materiale pedopornografico online (Child Sexual Abuse Material, CSAM).
Nel frattempo, si legge nel comunicato stampa in merito, i deputati "sperano di raggiungere un accordo con i governi Ue su un quadro giuridico definitivo per prevenire e combattere gli abusi sessuali online sui minori".
Sempre nella nota, si legge che "allo stesso tempo, saranno armonizzate le tipologie di dati che devono essere condivisi da imprese, Stati membri e istituzioni europee sulle misure messe in atto per individuare materiale pornografico. Secondo la Commissione infatti, l'assenza di un modello unico per la raccolta dei dati ha portato a notevoli disparità nei materiali raccolti, andando a incidere sull'efficacia delle misure e sulla capacità di monitorare il loro impatto".
L'estensione è "necessaria per evitare un vuoto giuridico". Infatti, la deroga temporanea alla legislazione dell'Ue sul rispetto della vita privata online scadrà nell'agosto 2024. Il Parlamento ha già una posizione sulla proposta di norme permanenti per combattere e prevenire gli abusi sessuali su minori su Internet, ma il Consiglio non ha ancora raggiunto un accordo sul suo mandato negoziale.
Cosa succede ora - L'accordo provvisorio sulla deroga dovrà ora essere formalmente adottato dal Consiglio prima che possa entrare in vigore.
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