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"Mimesis. Forma e Immagine": arte, design e architettura si incontrano al Fuorisalone 2024

Dal 15 al 21 aprile in un appartamento di via Sant'Andrea le opere di artisti e architetti che si confrontano intorno al processo di identificazione

Fotogallery - "Mimesis. Forma e Immagine", le opere in mostra al Fuorisalone

Arte, architettura e design si incontrano al Fuorisalone, in un appartamento al 5° piano in via Sant’Andrea 8/A, nell'eleganza di un interno della borghesia milanese che dal 15 al 21 aprile si svela al visitatore stanza dopo stanza.

E' il progetto "Mimesis. Forma e Immagine", realizzato da HoperAperta, che propone un confronto tra artisti e architetti sul processo di identificazione, un'azione simbiotica tra due forme-immagini di diversa natura. La mimesis, appunto, come descritta nella Repubblica di Platone.

 

 

L'idea alla base della mostra

 La messa in scena dell’oggetto, l’idea di teatro prodotta attraverso un immaginario attivo, travalicando la sua funzione pratica, si trasforma in opera d’arte, concepita come teatralizzazione di un’idea, un processo di sintesi che potremmo definire come forma/immagine: è questo il concetto che sta alla base della mostra. E' un progetto con passioni diversi e che coinvolge molteplici attori, tra i quali l'Institute of Technology di New York, e che si fonda su un dialogo fra diverse discipline, creando un rapporto sinergico tra gli interpreti della scena delle arti. Il New York Institute of Tecnology, inoltre, presenta in questa occasione sette progetti realizzati da un gruppo di laureandi del corso di Fabbrication and Robotics, sotto la supervisione di Fadhil Fadhil e Alessandro Melis.

 


Gli artisti in mostra

  Sono molti e di rilievo gli artisti invitati ad esporre nell'ambito di "Mimesis. Forma e Immagine". Maurizio Barberis affronta il tema della teatralizzazione di un'immagine ridotta a oggetto d'uso. Alfonso Femia presenta un'opera che si pone, in sintesi, punto di relazione, tra l'immagine del Tempio e la figura del teatro vitruviano. Armando Bruno opera nella ripresa-mimesis della gabbia concettuale di Francis Bacon. Elena Salmistraro lavora nella riduzione speculare di due figure simmetricamente contrapposte. Spagnulo and Partners realizza la messa in scena di un'opera che sintetizza il rapporto tra la luce e il tempo. Carmelo Zappulla progetta un lavoro che rende conto delle variazioni di luce nella città contemporanea. Il New York Institute of Tecnology, infine, presenta in questa occasione sette progetti realizzati da un gruppo di laureandi del corso di Fabbrication and Robotics, sotto la supervisione di Fadhil Fadhil e Alessandro Melis.

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