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La mobilità sostenibile in Europa

10 Nov 2010 - 12:07

Le iniziative a favore di una mobilità urbana sostenibile si susseguono in Europa, sia a livello comunitario che nazionale. Da un lato l'approccio è strategico e integrato, dall'altro invece è locale, con iniziative meritevoli ma non sempre efficaci. In Europa sono molteplici le realtà di successo, divenute un esempio da imitare per le più importanti città del mondo.

"Se dobbiamo parlare di sistemi di mobilità collettiva fortemente integrati e capillari - racconta a Tgcom il dott. Gabriele Grea, ricercatore al CERTeT dell'Università Bocconi di Milano - i casi di Berlino e della regione di Brandeburgo, insieme a quello di Londra, sono sicuramente tra i più significativi. Il sistema che è stato implementato è fortemente integrato, sia dal punto di vista fisico, con reti che permettono viaggi complessi, che da quello tariffario e logico, con una percezione unitaria da parte dell'utente".

"La riprogettazione degli spazi in funzione di una mobilità più sostenibile - continua il dott. Grea - è invece alla base di un nuovo quartiere residenziale di Friburgo. Attraverso determinate soluzioni urbanistiche si è ottenuto un abbattimento del traffico altissimo, ma anche del numero di auto possedute dai cittadini: un risultato molto significativo che non va tralasciato".

Tra le capitali europee non si può ignorare il caso di Parigi, dove dopo decenni di politiche ispirate ai concetti della vecchia mobilità, le cose stanno cambiando a favore di una pianificazione sostenibile. Si va dall'introduzione di Vélib, uno dei più importanti servizi di bike sharing al mondo, al potenziamento dei mezzi pubblici, sia a livello infrastrutturale che economico, con carte e abbonamenti che permettono di utilizzare autobus, tram, metro, treni e, da qualche anno, anche i servizi di bike e car sharing.

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