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Disoccupazione giovanile: i numeri e le soluzioni dell'Ue

Lʼiniziativa si occupa solo delle regioni europee con i più alti tassi di disoccupazione giovanile. Tra queste cʼè lʼItalia

Disoccupazione giovanile: i numeri e le soluzioni dell'Ue - foto 1
-afp

I giovani sono fra i più colpiti dalle crisi economiche e quindi quelli più a rischio di esclusione sociale.

La disoccupazione giovanile nell'UE per i 15-24enni è salita dal 15% del 2008 al 24% del 2013. I paesi più colpiti sono la Grecia, dove nel 2013 si registrava il 60% di giovani disoccupati, la Spagna, la Croazia e l'Italia, dove nel 2014 la disoccupazione giovanile era al 44,1%.

Nel 2013 gli stati membri hanno creato la "Garanzia Giovani" per affrontare il problema della disoccupazione giovanile. Si tratta di un impegno politico a livello dell'UE per dare a ogni giovane fino a 25 anni un'offerta decente di impiego, un'istruzione superiore, un tirocinio o stage entro quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dalla fine degli studi. L'iniziativa per l'occupazione giovanile è lo strumento dell'UE per aiutare a finanziare programmi, da realizzare nei diversi paesi, per mettere in pratica la Garanzia giovani.

Questi programmi possono essere di formazione, di assistenza alla ricerca del lavoro, ma anche di incentivo ai datori di lavoro. L'iniziativa si occupa solo delle regioni UE con i più alti tassi di disoccupazione giovanile. L'Italia beneficia di questa iniziativa. L'obiettivo è quello di aiutare i giovani cosiddetti NEET (dall'inglese: Not in Employment, Education or Training) cioè che non lavorano, studiano o fanno un tirocinio, anche coloro che sono disoccupati da tempo e che non sono iscritti ai registri di disoccupazione.