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Eclissi solare visibile anche dall'Italia: quello che c'è da sapere

Oggi andrà in scena uno degli eventi astronomici più spettacolari di sempre. Nel nostro Paese assisteremo a un importante cambio di luce tra le 11:15 e le 13:20

Lo spettacolo dell'eclissi (parziale) di Sole

Un anello infuocato nel cielo: è lo spettacolo dell'eclissi parziale del Sole. La copertura del disco da parte della Luna si è osservato perfettamente solo in alcune regioni di Canada, Groenlandia e Russia. In Italia il fenomeno è stato visibile appena per il 5% e soltanto al Nord: dovremo avere pazienza fino al 2027 per assistere a un'eclissi totale di Sole. 

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Oggi arriva l'eclissi solare: la Luna si frapporrà tra il Sole e la Terra mettendo in scena uno degli eventi astronomici più spettacolari di sempre.

Sarà visibile anche in Italia (anche se sarà parziale), con una percentuale di diametro solare coperto che andrà dal 29% circa (nel nord Italia) al 22% circa (nel sud). Non essendo totale non vedremo scendere di colpo la notte, ma certamente potremo apprezzare una significativa diminuzione della luce solare.

Per percepire l’inizio dell’eclissi senza guardare direttamente il Sole si possono adottare alcuni accorgimenti: per esempio prendere un punto di riferimento, come un edificio, e guardarlo a intervalli regolari dall’inizio dell’eclissi per fare caso ai cambiamenti di illuminazione. Se doveste essere impossibilitati a seguire l’evento da una postazione favorevole, potete collegarvi al sito del Virtual Telescope, che seguirà l’eclissi in diretta streaming con il commento dell’astrofisico Gianluca Masi.

 

L'eclissi sull'Italia. Il massimo di copertura si vedrà dalla città di Belluno con un disco solare coperto per il 30%, il minimo invece a Palermo con un disco coperto per il 22%.  Il fenomeno durerà circa due ore: inizierà tra le 11:15 e le 11:35 e terminerà intorno alle 13:20. 

 

Accorgimenti per guardare l'eclissi -  Guardare il Sole a occhio nudo non è consigliabile, visto che la radiazione luminosa (anche quella non visibile) può provocare danni permanenti alla vista anche se l’astro è parzialmente oscurato. Il fai da te è dunque assolutamente da evitare: non usare vecchie fotografie, radiografie, vetri affumicati o occhiali da sole. Meglio acquistare filtri e occhiali appositi, disponibili anche online a un prezzo tutto sommato contenuto; in alternativa, ci si può servire anche di occhiali da saldatore. 

 

Come immortalare l'eclissi - Anche per filmarla o fotografarla vanno presi degli accorgimenti. Binocoli e telescopi possono essere utilizzati con filtri appositi, disponibili online e nei negozi di materiale astronomico. Per le macchine fotografiche esistono specifici filtri, piuttosto costosi, ma che possono tornare utili per fotografare anche le macchie solari. Gli esperti, inoltre, consigliano di regolare manualmente messa a fuoco ed esposizione, perché la grande quantità di luce solare può ingannare i sensori della macchina fotografica. L’esperto di foto astronomiche Andrew Fazekas, scrive Wired, consiglia di scattare due foto: una durante l’eclissi e una (nella stessa posizione della prima) all’ora del tramonto, per poi unire le due immagini in post-produzione e ottenerne una più simile all’esperienza reale dell’eclissi. Il consiglio si applica però alle eclissi totali. 

 

Che tipo di eclissi è - L’eclissi solare del 25 ottobre fa parte della cosiddetta famiglia Saros, una serie di eclissi separate tra loro da un intervallo di 6.585 giorni, pari a 18 anni, 10 giorni e 8 ore (o 18 anni, 11 giorni e 8 ore, a seconda di quanti anni bisestili cadono nell’intervallo temporale). Tutte le eclissi che appartengono alla famiglia Saros sono molto simili tra loro, dal momento che la Luna si trova pressappoco nella stessa posizione rispetto al proprio nodo (il punto, cioè, dove l’orbita del nostro satellite interseca quella terrestre) e alla stessa distanza dalla Terra. Inoltre, le eclissi Saros avvengono sempre più o meno nello stesso dell’anno; per di più, il fatto che l’intervallo tra un evento e l’altro non sia pari a un numero intero di giorni ma sfasato di otto ore fa sì che la Terra compia ogni volta un terzo di giro in più rispetto all’eclissi precedente, cosicché le eclissi sono visibili da regioni del globo sempre diverse (ogni volta si avanza di 120° verso ovest, per la precisione).

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