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Simulazioni, così è dura: per metà maturandi tracce più difficili

Il 47% dei maturandi, tra quelli che hanno svolto la seconda (e ultima) simulazione di seconda prova, dichiara che le tracce proposte sono state più difficili rispetto a quelle di febbraio. Crescono la preoccupazione e l'ansia in vista dell'esame di giugno.

Simulazioni, così è dura: per metà maturandi tracce più difficili - foto 1
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Il copione si ripete, sfortunatamente per gli studenti.

Così come avvenuto appena sette giorni fa – con la seconda tornata delle simulazioni del tema d'Italiano – anche la replica delle simulazioni di seconda prova, in vista della Maturità 2019, ha contribuito a minare le (poche) certezze dei maturandi. Le tracce pubblicate dal Miur, infatti, sono state giudicate decisamente più difficili rispetto a quelle proposte lo scorso 28 febbraio (data della prima simulazione). A pensarla così quasi la metà (47%) dei 500 ragazzi, tra quelli che si sono cimentati con le prove in tempo reale, intervistati a ‘caldo' da Skuola.net subito dopo la fine dei compiti (il 35% le ha trovate uguali alla volta precedente, il 18% più facili). Il malumore è palpabile e si proietta già a quello che potrà accadere tra meno di tre mesi, quando si farà sul serio.

In vista dell'esame, poco spazio all'ottimismo
Guardando all'esame, in tanti si mostrano pessimisti, specie dopo aver valutato le simulazioni di seconda prova. Perché dalle prove di indirizzo – da quest'anno con la doppia materia e perciò complicate già di per loro - dipende buona parte del voto finale. Ma se il Miur dovesse scegliere delle tracce sulla falsariga di quelle di oggi, circa 1 maturando su 3 pensa che avrà grossi problemi. A cui si aggiunge un 27% per cui non è cambiato granché, sarà comunque un esame difficile. Una tendenza che si ripete anche se si prendono in considerazione le simulazioni nel loro complesso: poco meno della metà degli studenti (44%) è più preoccupata di prima e il 33% non è stato in alcun modo rassicurato. Solo 1 su 4 si avvicinerà all'appuntamento con l'animo più sereno.

Tanti indietro col programma
Ma se l'agitazione dei maturandi sale, non è solo a causa delle indicazioni del Ministero. Anche le scuole hanno la loro parte di responsabilità. Appena il 42% dei ragazzi aveva svolto in classe l'argomento contenuto nelle tracce. Il 38% no ma è sicuro che affronterà le parti mancanti del programma entro la fine dell'anno. Ma 1 su 5 teme che non riuscirà a toccare tutti i punti previsti in tempo per la conclusione delle lezioni. Il riflesso di ciò è stato che solo 1 su 4 aveva una preparazione sufficiente per svolgere le tracce dall'inizio alla fine, la maggior parte (52%) ha saputo completare solo alcuni passaggi del compito, mentre il 24% è andato in difficoltà su tutta la linea.

Le tracce scelte per l'ultima simulazione
Per la cronaca, le scelte del Miur in questa tornata di “prove generali”, l'ultima per la stagione - almeno da calendario ufficiale (eccetto novità last minute) - sono ricadute, per il Classico, su un brano dal De Ira di Seneca, da confrontare con un passo (con traduzione a fronte), dal De cohibenda ira di Plutarco; come nella prima simulazione, dunque, l'argomento è simile per le due materie (un indizio?). Per lo Scientifico, invece, poche sorprese: due problemi che combinano conoscenze di matematica e di fisica (tra cui sceglierne uno), più otto quesiti ‘misti' (chiedendo di svolgerne almeno quattro).