STUDENTI CONTRO NUMERO CHIUSO

Numero chiuso, per 1 su 2 programmi test ingiusti. E se va male si fanno le valigie

Un ragazzo su 2 trova ingiusto che gli argomenti del test non siano studiati a scuola: è infatti necessario prepararsi in autonomia, per di più in concomitanza con la Maturità, l’incubo di 2 ragazzi su 3. Ma se va male, l’alternativa è partire.

28 Mar 2014 - 15:33

    © lapresse

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Per la maggioranza dei ragazzi, l'85% il numero chiuso è da abolire. E per 1 studente su 2 è ingiusto soprattutto perché i test richiedono un impegno importante, soprattutto su quelle materie che i ragazzi non sono abituati a trattare insieme ai professori: materie come la logica, infatti, non sono mai affrontate in tutto il percorso scolastico. La mole di studio che stanno affrontando per le prove di ammissione, infatti, non permette loro di impegnarsi sul fronte Maturità: il 66% dei ragazzi trova che l'anticipazione ad aprile del test sia inaccettabile proprio per la concomitanza con l'esame. Ma d'altro canto, se non si passa, c'è sempre la possibilità di salutare l'Italia e partire: è quanto emerge da un sondaggio di Skuola.net con m2o, su un campione di 1200 studenti.

PROGRAMMI DIFFICILI E NOSTALGIA DEL BONUS– Per entrare nelle facoltà a numero chiuso, la scuola non serve. Infatti i ragazzi devono per lo più approfondire argomenti mai affrontati in classe. E questo non piace: nel 54,4% questo è considerato l'aspetto più ingiusto dell'accesso programmato. Invece, non fa essuna paura la tipologia a “quiz”, che ha in passato raccolto molte critiche: spaventa solo il 7,2% dei ragazzi. Piuttosto, è molto più sentito il problema di giocarsi tutto avendo pochissimo tempo a disposizione, che preoccupa particolarmente 1 ragazzo su 5. E serpeggia la nostalgia del bonus maturità: il 20% vorrebbe che si tenga conto del voto di diploma.
PREOCCUPAZIONE MATURITA' – Allo stesso tempo, dietro l'angolo attende l'esame più temuto di sempre: la Maturità. Per questo 2 ragazzi su 3 sono contrari all'anticipazione ad Aprile dei test d'ammissione. Tuttavia, non è bassa la percentuale di chi si dice favorevole al nuovo calendario: circa il 33%. 1 su 4 pensa che in questo modo si abbia tempo per cercare alternative in caso non vada come ci si aspetti, mentre un 8% crede che così si presenteranno i ragazzi più determinati, e i concorrenti meno interessati si elimineranno da sé.
ALTERNATIVA AL NUMERO CHIUSO? PARTIRE PER L'ESTERO – Solo 1 ragazzo su 7 si dice favorevole al numero chiuso. Tutti gli altri, credono che sia legittimo che ognuno possa seguire i propri sogni. E se le cose non vanno come ci si aspetta, non ci si fa prendere dal panico: si prende e si parte. Dalle risposte alla domanda posta dal sondaggio “Sembra che in Italia tutto ruoti intorno all'università, ma cosa faresti se per te non ci fosse posto?”, è chiaro che i ragazzi hanno già nel cassetto un sogno di riserva: “Cercherei un'università all'estero, dove magari avrei anche possibilità di lavorare” risponde uno studente, “Ho già le valigie pronte per l'estero!” dichiara un altro ragazzo dalle idee chiare. E c'è anche chi, purtroppo, è ancora più critico e risponde: "l'Italia non fa per me! Scappo in Germania o in Inghilterra, o magari in America” e anche "Non mi interessano molto le università italiane, sono tra le più care e, la qualità è spesso discutibile".

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