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Guareschi entra nella didattica a distanza di una scuola di Treviso: "Isolati per il coronavirus come lo fu lui"

La sospensione delle lezioni in presenza non ha fermato il lavoro degli studenti dellʼIstituto Stefanini: "Salta la rappresentazione teatrale del 7 maggio de ʼLa favola di Nataleʼ, ma non il nostro incontrarci in un sogno, come i protagonisti del testo studiato"

"A causa del coronavirus siamo bloccati anche noi, in casa, certo, e non in guerra, ma comunque impossibilitati a frequentare amici e parenti. Ci sentiamo isolati come lo scrittore Giovannino Guareschi nei suoi anni di prigionia e possiamo solo incontrarci in un sogno, la nostra aula virtuale, un po' come fecero i protagonisti dell'opera studiata, 'La favola di Natale'". E' con questa motivazione che gli alunni della II G e II H dell'Istituto Comprensivo Stefanini di Treviso hanno convinto la loro docente di Lettere Silvia Pascale, storica e scrittrice, a rivedere il progetto sul quale stavano lavorando dall'inizio dell'anno, e dargli così nuova vita. "Al posto della rappresentazione teatrale del 7 maggio - spiega l'insegnante a Tgcom24 - svolgiamo nell'ambito della didattica a distanza un lavoro creativo che ha coinvolto anche i genitori e che confluirà in un libro". Con il placet di Alberto Guareschi, figlio di Giovannino, e della ministra della Scuola Lucia Azzolina.

Per gentile concessione di © Eredi di Giovannino Guareschi

 

L'imprevisto si trasforma in una nuova attività scolastica - "E' da settembre - racconta a Tgcom24 Silvia Pascale - che nell'ambito del progetto 'Ripensare la memoria' con le mie due seconde media affrontavo il tema degli Internati militari italiani, gli Imi, durante la Seconda Guerra Mondiale, un percorso scolastico che ci ha portato a leggere in classe 'La favola di Natale' di Guareschi, opera teatrale scritta nel dicembre del 1944 durante la prigionia dello scrittore, prigioniero in un lager nazista, che in seguito diverrà famoso con i personaggi di Don Camillo e Peppone". 

Così dopo mesi di studio teorico, il secondo quadrimestre avrebbe dovuto portare gli studenti alla pratica attraverso un laboratorio creativo che doveva culminare sul palco dell'auditorium della scuola, il 7 maggio, nel 75mo della fine del conflitto mondiale. "Ma con la chiusura della scuola dal 24 febbraio sono saltate le prove e lo spettacolo - aggiunge la docente. - Quando in videolezione ho annunciato la cancellazione dell'evento agli studenti, sono stata travolta dalla loro ondata di delusione, ma con essa è arrivata anche un'idea che rimetteva tutto in gioco". 

 


 

Il coronavirus, infatti, non ha fermato la fantasia degli alunni. "'Ora ci sentiamo isolati come Giovannino', mi dicevano i ragazzi, ai quali - continua la professoressa Pascale - pesa loro questa condizione, spesso da figli unici, con il divieto di impegnarsi nelle loro attività extrascolastiche, di incontrare amici e cugini e soprattutto di non poter abbracciare i loro nonni. E hanno dato vita a un'altra attività che dallo schermo del pc ha coinvolto anche i loro genitori. Così 'La Favola di Natale' di Guareschi, che di per sé già si presta all'interdisciplinarità, perché non solo coinvolge la scrittura ma anche musica e arte, non sarà rappresentata con l'accompagnamento dell'orchestra e del coro della scuola, ma troverà spazio in un volume in preparazione per Ciesse Edizioni".

 

Così poesie, riflessioni, brevi pensieri, ma anche disegni e origami sulla storia del piccolo Albertino che nella notte di Natale raggiunge, accompagnato dalla nonna, il papà internato in un lager nazista, in un viaggio onirico attuale anche oggi e che per certi aspetti ricorda quello di Alice nel Paese delle Meraviglie, andranno ad arricchire il volume di Silvia Pascale, consigliere nazionale di Anei, l'Associazione Ex Internati che supporta il progetto, proprio su Giovannino Guareschi e il suo internamento dopo l'8 settembre 1943, che vedrà la luce lo stesso il 7 maggio .

 

Il plauso della ministra Azzolina e di Alberto Guareschi - "Sono queste le azioni didattiche che fanno della nostra scuola una vera comunità", è il messaggio che ha fatto arrivare a docente e studenti la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina.

 

Sorpreso e soddisfatto di questa grande prova anche il figlio di Giovannino Guareschi, Alberto. "E' confortante sapere che questa favola, le cui muse ispiratrici furono 'fame, freddo e nostalgia', nata per consolare gli internati militari nei Lager tedeschi lontani dai loro cari, sia riuscita a coinvolgere emotivamente anche questa nuovissima generazione".

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