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Psicosi iscrizione, ma la scuola non è un teatro

Ben 23.000 domande inserite e 1,5 milioni di accessi. Una vera e propria corsa all'iscrizione indotta dalla falsa credenza che le scuole non possano rifiutare le domande arrivate per prime

LaPresse

Il Ministero dell'Istruzione canta vittoria per il successo ottenuto nella prima giornata di iscrizioni on line. Infatti, ieri sono state inserite più di 23mila domande registrando un accesso al sito www.iscrizioni.istruzione.it di oltre 1,5 milioni di visite. Una vera e propria corsa alle iscrizioni quella di ieri che farebbe pensare ad una paura di molti studenti e rispettive famiglie di non trovare posto nella scuola desiderata. Questo è quanto emerge dal sondaggio di Skuola.net “Iscrizioni on line: hai già effettuato la tua iscrizione?”.

ISCRIVERSI PRIMA PER NON RISCHIARE
Insomma, chi prima arriva, meglio alloggia. Sembra essere proprio questa la convinzione che ha spinto genitori e ragazzi a sbrigarsi ad inserire la propria iscrizione nonostante ci fosse tempo fino al 28 febbraio prossimo per farlo. Ad ammetterlo ci pensa circa il 40% dei partecipanti al sondaggio di Skuola.net. Una spiegazione che chiarirebbe anche perché, dopo lo scoccare del 21 gennaio, fossero già state registrate ben 5mila domande di iscrizione on line.

PAURA DI NON ESSERE ACCETTATI
Peccato che la realtà si discosti molto dal pensiero che da ieri ha iniziato a serpeggiare nelle menti di genitori e studenti. Infatti, la scuola è lungi dall'essere un teatro dove i posti migliori sono assegnati a chi arrivi per primo. Insomma, è vero che l'istituto prescelto può rifiutare le domande qualora fossero in sovrannumero, ma non è certo il criterio dell'ordine delle iscrizioni pervenute a far decidere chi accettare o meno. I motivi per il rifiuto dell'iscrizione sono stabiliti dal Consiglio di Istituto, e possono essere, ad esempio, la vicinanza dalla sede scolastica oppure la presenza o meno di un fratello già iscritto nella stessa scuola.

PROBLEMI SUL SITO: LE PROTESTE SU TWITTER
La psicosi da iscrizioni a cui si è assistito ieri ha comunque creato non pochi problemi ai server del Ministero dell'Istruzione, in particolare negli orari dove si è registrato il picco di accessi, intorno alle 13:00. E mentre il Miur conferma tali problemi avvertendo gli interessati che potrebbero esserci “sporadici rallentamenti” sul sito, il popolo di Twitter si sfoga cinguettando sulla rete:
"Non ne posso già più! Eccheccavolo! ma un sito che funziona no eh?"
"C'è poco da dire. Ci sarebbero gli estremi per il licenziamento in tronco dei responsabili informatici"
"Iniziamo bene... 404 a gogo!"
"Beh... pensare che andasse subito tutto liscio era un po' troppo!"