Circa il 30% delle scuoleche sono state teatro di proteste studentesche ha subito dei danni.
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In questi giorni, migliaia di studenti hanno occupato o autogestito le loro scuole in segno di protesta e molte di queste hanno riportato danni alle infrastrutture, alle attrezzature e agli arredi. Lo rivela uno sondaggio di Skuola.net a cui hanno risposto molti studenti le cui scuole sono state occupate. Uno dei motivi fondanti della protesta era il ddl 953 (ex Aprea), ed ora che questo si è arenato in Senato aggiudicando la vittoria di tutti quelli che fino ad oggi lo hanno contestato, è arrivato il momento di fare un bilancio delle proteste e dei danni che hanno causato.
IL 30% DELLE SCUOLE HA SUBITO DANNI
Circa il 27% delle scuole protagoniste di proteste ha subito danni interni. Questo è quanto hanno risposto gli studenti al sondaggio “Nella tua scuola occupata/autogestita ci sono stati danni?”. Purtroppo, non è raro che nel caso in cui la scuola divenga teatro di una manifestazione di dissenso da parte degli studenti, la protesta sfugga di mano. Infatti, purtroppo, tra i ragazzi che credono nei motivi per i quali stanno lottando, riescono sempre ad infiltrarsi studenti che hanno come unico scopo quello di creare disordine. Ed ecco così che la protesta viene vanificata distruggendo arredi, attrezzature, pc ed infrastrutture scolastiche. In questo modo, l’occupazione o l’autogestione non sono servite a lottare per migliorare la propria scuola, ma solo per contribuire al suo degrado. Senza contare che, in questi casi, spesso a rimetterci sono le famiglie degli studenti, costrette a pagare i danni subiti dalla scuola.
LA MAGGIOR PARTE DELLE SCUOLE È INDENNE
Nonostante quasi il 30% delle scuole occupate o autogestite abbia subito danni, una buona parte è uscita illesa dalle proteste studentesche. Infatti, circa il 73% dei ragazzi ha dichiarato al nostro sito che la sua scuola non ha subito nessun tipo di danno durante l’occupazione o l’autogestione. In questo caso, gli studenti sono riusciti a manifestare il loro dissenso in maniera pacifica, nonostante l’occupazione sia, in ogni caso, una forma di protesta illegale e, per questo bisogna preferire altri modi legali per far sentire la propria voce.
LE PROTESTE NON SI FERMANO
Ma il bloccarsi del ddl Aprea in Senato non è riuscito, in ogni caso, a placare la protesta studentesca. Molte scuole stanno terminando le loro occupazioni, ma gli studenti si sono dati un altro appuntamento per manifestare contro le politiche di austerity che minacciano di colpire la scuola pubblica. La prossima manifestazione è prevista per il 6 Dicembre, giorno dello sciopero generale dei metalmeccanici proclamato dalla Fiom.