Minoranza religiosa del Medio Oriente nata nel X secolo da un ramo dell'Islam sciita, i suoi appartenenti sono situati principalmente in Siria, Libano e Israele, dove formano comunità molto coese e riservate
Gli anziani drusi riuniti per il funerale il giorno dopo la strage nel Golan © Afp
I drusi sono un gruppo etno-religioso arabo monoteista che ha avuto inizio nel X secolo come una propaggine dell'ismailismo, un ramo dell'Islam sciita. Etnicamente arabi e di lingua araba, la loro fede incorpora non solo credenze dell'Islam, ma anche dell'Ebraismo e del Cristianesimo, con influenze dalla filosofia greca e dall'Induismo. Non fanno proselitismo dall'XI secolo e rimangono chiusi agli estranei, tanto che non è possibile convertirvisi. Enfatizzano il monoteismo abramitico - proprio di Islam, Ebraismo e Cristianesimo che rivendicano la loro origine nel profeta Abramo - ma considerano la religione come separata dall'Islam. A causa della loro fede sono spesso stati oggetto di persecuzione e nei primi anni della guerra in Siria sono finiti nel mirino delle milizie jihadiste nel nord del Paese. La comunità drusa è composta da circa 1 milione di persone, distribuite principalmente tra Siria, Libano e Israele e Giordania.
Oltre la metà dei drusi vive in Siria (più di 600mila persone) dove arrivò dal Libano nel XVIII secolo stabilendosi poi nella regione di Jabal al-Durūz (i Monti Drusi). Lo scoppio della guerra civile in Siria nel 2011 ha alimentato le paure della comunità, in parte a causa degli attacchi da parte di gruppi militanti come Jabhat al-Nusra. Nell'attuale conflitto siriano i drusi sono rimasti in gran parte neutrali, principalmente a causa dei timori di persecuzione da parte dei ribelli sunniti islamici (che considerano i drusi come eretici) e da parte di un potenziale governo di opposizione dominato dai sunniti. Una parte dei drusi si è comunque schierata contro il governo siriano, prendendo parte anche alla lotta armata fianco dei ribelli.
Qui i drusi sono circa 150mila e godono di uno status particolare: sono cittadini a pieno titolo, partecipano alla società e, a differenza della maggior parte degli arabi con passaporto israeliano, sono soggetti alla leva militare obbligatoria, dal momento che servono nell’esercito (Idf) con un forte senso di lealtà verso lo Stato. Nel Golan (territorio annesso a Israele unilateralmente con apposita legge nel 1981, considerato dalle Nazioni Unite come territorio siriano occupato) molti drusi non hanno accettato la cittadinanza israeliana e si identificano ancora con la Siria. La loro identità rimane un mix unico di appartenenza locale e legame storico con la regione araba.
La lealtà dei drusi nei confronti di Tel-Aviv li rende un'eccezione tra le comunità arabe in Israele. Nonostante alcune tensioni politiche, il "patto di sangue" tra combattenti ebrei e drusi arruolati nell'Idf continua a prevalere nell'equilibrio tra le due comunità. Tanto che Netanyahu, insieme al ministro della difesa Katz, si è espresso a sostegno dei drusi dopo diversi episodi di violenza che a fine aprile 2025 hanno portato alla morte di circa 100 persone appartenenti alla comunità.
La seconda comunità di drusi si trova in Libano, lungo i confini occidentali dei Monti del Libano e nella parte sud-orientale del Paese, con una popolazione totale di oltre 300.000 persone: circa il 5% della popolazione libanese. L'unità politica dei drusi è stata messa a dura prova negli ultimi anni, nonostante l'assegnazione di otto seggi nel Parlamento libanese (ne ha 128 in tutto), più o meno commisurati alla percentuale di drusi del Paese.
Etnia e religione sono intrecciate in Siria, come in altri paesi della regione, e il contesto nel quale si inseriscono i curdi è molto articolato. La maggior parte dei siriani parla arabo, a eccezione di una minoranza di assiri, mandei e "aramei delle montagne dell'Antilibano" che parlano neo-aramaico. Ci sono poi i curdi siriani di lingua curda, i turkmeni siriani di lingua turca e di lingua armena che complessivamente costituiscono il 5-10% della popolazione. I musulmani sunniti arabi siriani costituiscono circa il 70-75% della popolazione, i cristiani complessivamente circa il 10%, gli alawiti (la minoranza sciita a cui appartiene la famiglia Assad, che per decenni ha governato in Siria fino alla sua caduta, l'8 dicembre 2024) il 10% e il restante 5-10% è costituito da gruppi etnoreligiosi minori tra cui i drusi (3%), gli ismaeliti, i mhallami, gli yazidi e i musulmani sciiti duodecimani (gli ultimi due insieme circa il 3%).