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"Il filo di Arianna", donne in carcere aiutano pazienti oncologiche

Le detenute di San Vittore hanno realizzato dei turbanti per le donne in cura: l'iniziativa è un'idea della onlus "Go5"

 turbanti pazienti oncologiche
Go5 - Facebook

Giovedì 26 maggio, alle ore 18, allo spazio Alda Merini a Milano, si terrà un incontro in cui verranno illustrati i risultati della prima edizione de "Il filo di Arianna", progetto dedicato alle pazienti con il tumore metastatico al seno per aiutarle a trovare l’equilibrio necessario per condurre una vita normale.

Saranno coinvolti anche l'equipe di psicologi e oncologi dell’Istituto Nazionale dei Tumori. Nell'ambito del progetto, è stata svolta un'iniziativa, ideata dalla onlus "Go5 - Per mano con le donne", che ha coinvolto le detenute. Il primo passo è stato avviare una collaborazione con il carcere San Vittore a Milano, dove sono stati creati e offerti turbanti per le malate oncologiche, il copricapo ormai più usato dalle donne che perdono i capelli.


L'aiuto delle detenute - Successivamente, sono state coinvolte le detenute del reparto di alta sicurezza di Vigevano, le quali, in collaborazione con Caritas, confezionano borse ed altri accessori, tra cui gli immancabili turbanti, disegnati da Helen Field. I tessuti provengono da campionari o fine collezione donati da aziende tessili come Ratti e Clerici o da imprenditori del settore come Max Pavesi, all’insegna dell’economia circolare. Proprio il ricavato della vendita di questi accessori è stato utilizzato per finanziare "Il Filo di Arianna".

 

L'evento allo spazio Alda Merini a Milano - Durante l'incontro di giovedì 26 maggio, saranno illustrati i risultati della prima edizione del progetto "Il filo di Arianna", che si concretizza attraverso cicli di incontri di gruppo a cadenza settimanale, sia in presenza sia via web, in cui psicologi, oncologi, terapisti del dolore, radioterapisti, nutrizionisti e anche dermatologi ed esperti di make up affiancano le donne nel loro percorso di cure.

All'evento interverranno Claudia Borreani, responsabile della struttura di Psicologia dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, Luciana Murru e Sara Alfieri, psicologhe e coordinatrici del progetto e il prof. Alberto Scanni, presidente emerito del Collegio Primari Oncologi Ospedalieri. Inoltre, è in programma un breve reading di alcune attrici del CETEC-Centro Europeo Teatro e Carcere che daranno voce alla testimonianza di una paziente. Infine, per chi lo desidera, si terrà la visita in versi alla stanza di Alda Merini.

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