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Aids, buoni risultati da vaccino terapeutico per i bambini

Lʼ1 dicembre è la Giornata Mondiale contro la malattia

Buone notizie nella lotta all'Hiv a ridosso della Giornata Mondiale contro l'Aids dell'1 dicembre. E' stato sperimentato con successo il primo vaccino pediatrico terapeutico contro l'Hiv all'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Lo studio è pubblicato su Plos One. Mentre l'Unicef segnala risultati positivi nella prevenzione della trasmissione del virus dalla mamma al feto. L'associazione Medici senza frontiere, sul suo sito, ha lanciato la campagna "See what we see".

Il test del vaccino - La sperimentazione è stata condotta da Paolo Palma, dell'equipe del professor Paolo Rossi in collaborazione con l'Università di Roma Tor Vergata, ha riguardato venti bambini nati infetti per via materna. La somministrazione del vaccino, abbinata in uno dei due gruppi alla terapia antiretrovirale classica, ha determinato il significativo aumento di risposte immunologiche potenzialmente in grado di determinare il controllo della replicazione del virus dell'Hiv. La vaccinazione terapeutica (già in fase avanzata di sperimentazione nell'adulto), spiegano gli esperti, rappresenta dunque una strategia mirata a "educare" il sistema immunitario di un paziente infetto a reagire contro il virus tenendolo sotto controllo, mentre non esiste al momento un vaccino preventivo contro l'Hiv. Il vaccino ha ricevuto il via libera dall'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). Quanto ai tempi per la disponibilità sul mercato, i coordinatori della sperimentazione sono cauti: "La nostra speranza - afferma Paolo Palma - è che il vaccino pediatrico terapeutico possa essere disponibile sul mercato entro qualche anno".

L'Unicef punta sulla prevenzione - Grandi progressi nella prevenzione della trasmissione materno-infantile dell'Hiv: 850mila le nuove infezioni infantili scongiurate tra il 2005 e il 2012 in paesi a basso e medio reddito. E' quanto emerge dal nuovo rapporto Towards an Aids-free generation-Stocktaking Report on Children and Aids 2013 lanciato dall'Unicef. Il direttore generale dell'Unicef, Anthony Lake, ha detto: "Oggi, anche se una donna incinta è sieropositiva non significa che il suo bambino debba avere lo stesso destino e che lei non possa condurre una vita sana". Alcuni dei più importanti risultati sono stati registrati in paesi ad alta presenza di Hiv nell'Africa subsahariana. Tra il 2009 e il 2012 i nuovi contagi tra i bambini sono diminuiti del 76% in Ghana, del 58% in Namibia, del 55% in Zimbabwe, del 52% in Malawi e Botswana e del 50% in Zambia ed Etiopia.

Aumentata la mortalità tra adolescenti - In netto contrasto rispetto ai progressi fatti nella prevenzione della trasmissione madre-figlio, le morti legate all'Aids tra gli adolescenti tra i 10 e i 19 anni sono aumentate del 50% tra il 2005 e il 2012. Si è passati da 71mila a 110mila casi.