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Aspirina contro il tumore al fegato

Basse dosi di anti-piastrinici potrebbero essere utili alla prevenzione nei malati di epatite B o C

Ansa

Sarebbero sufficienti basse dosi di aspirina e clopidogel per prevenire l'insorgenza del tumore al fegato nei pazienti affetti da epatite B o C. La scoperta è di un team di ricercatori del San Raffaele in collaborazione con lo Scripps Research Institute di La Jolla in California.

Per ora solo un test sui topi

Uno studio ancora in fase preclinica ma importante vista l'incidenza delle epatiti croniche B e C sulla popolazione: secondo le stime dell'Organizzazione mondiale della sanità, un individuo su dieci è affetto da queste malattie.
Seicento milioni di persone, dunque, potrebbero salvarsi dal tumore grazie a questa ricerca, considerando anche che gli attuali approcci chirurgici, radioterapici e chemioterapici hanno scarsa efficacia e sono un milione i pazienti affetti da questo tipo di tumore che muoiono ogni anno.

La ricerca

Lo studio, condotto sui topi, è stato pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas).
I virus dell'epatite, in realtà, non attaccano direttamente i fegato e le sue cellule: il danno all'organo viene causato da particolari cellule immunitarie che normalmente circolano nel sangue, i linfociti citotossici, che hanno il compito di uccidere le cellule infettate dai virus. Durante l'epatite cronica virale questo “attacco” da parte dei linfociti non è in grado di eliminare i virus, ma è causa di continui cicli di blanda malattia epatica che negli anni portano alla comparsa di serie complicanze, come il tumore del fegato.
Dopo aver scoperto che le piastrine partecipano attivamente ai processi di danneggiamento del fegato, facilitando l'accumulo di linfociti in quest'organo, i ricercatori hanno dimostrato che la somministrazione di aspirina e clopidogrel a basse dosi riduce non solo l'accumulo di linfociti nel fegato e la conseguente patologia epatica ma, soprattutto, l'insorgenza del carcinoma epatocellulare.
I ricercatori hanno verificato che questa terapia non provoca effetti secondari indesiderati.

Presto gli studi clinici Luca Guidotti, responsabile dell'Unità di Immunopatologia del San Raffaele di Milano spiega: “Prevenire l'insorgenza del carcinoma epatocellulare mediante l'uso di anti-piastrinici è un concetto innovativo che identifica le piastrine al centro di una malattia molto complessa. Il fatto poi che l'aspirina e il clopidogrel siano farmaci generici già approvati per il trattamento di disordini trombotici nell'uomo dovrebbe accelerare studi clinici in pazienti cronicamente infetti da epatite B o C ”.