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Sinisa Mihajlovic ospite di Dario Vergassola a Mai Dire Gol 2001

Nel giorno della scomparsa dell'ex calciatore, riviviamo l'irriverente intervista rilasciata alla trasmissione della Gialappa's Band

16 Dic 2022 - 15:45

Il mondo dello sport piange la scomparsa di Sinisa Mihajlovic, colpito dalla leucemia mieloide acuta diagnosticata nel 2019. Nato il 20 febbraio 1969 a Vukovar, si era fatto inizialmente notare dalla Stella Rossa di Belgrado e dopo una brillante carriera come centrocampista e difensore tra Roma, Samporia, Lazio e Inter si era affermato come tecnico, sedendosi anche sulla panchina di Inter, Milan e Torino.

L'ultima esperienza, al Bologna, era iniziata poco prima di scoprire la diagnosi della malattia, per poi concludersi con l'esonero arrivato lo scorso settembre a causa di un difficile avvio di stagione. Le cure e il trapianto al midollo avevano però limitato il suo lavoro solamente in parte, mostrandosi più volte attento a seguire i suoi calciatori anche dalla stanza dell'ospedale, diventando così un vero e proprio simbolo della lotta alla malattia.

"La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic", si legge nel comunicato diramato venerdì 16 dicembre dalla famiglia, mentre sui social si sussegue il cordoglio di amici, colleghi e personaggi dello spettacolo che nel tempo hanno imparato a conoscere l'uomo oltre al professionista.

Nel giorno della sua scomparsa, lo ricordiamo con un irriverente intervista riproposta qui sopra e rilasciata al comico ligure Dario Vergassola a "Mai dire Gol 2001", quando Mihajlovic vestiva la maglia della Lazio ed era uno dei simboli biancocelesti. Nella trasmissione di Italia 1 aveva toccato diversi argomenti, a partire ovviamente dal calcio e dalla relazione con la moglie Arianna Rapaccioni, con cui era legato dal 1995, fino a descriverla come la "moglie ideale".

Dario Vergassola aveva quindi salutato il calciatore tentando ironicamente di corromperlo pur di poterlo tesserare nella squadra di cui il comico era tifoso, lo Spezia.