L'eroe di Italia '90 ospite della nostra rubrica "Siamo tutti ct"
© tgcom24
"Siamo tutti ct", la rubrica di Valter De Maggio in onda su Radio Kiss Kiss, sbarca su Tgcom24. Oggi il nostro commissario tecnico è Totò Schillaci.
Due giorni al Mondiale: cosa si prova quando cominci a sentire vicino il debutto?
“Il ricordo va sempre al ’90, c’è il pensiero, l’enorme tristezza di non aver vinto i Mondiali, ma la felicità di essere stato il capocannoniere. I ricordi sono bellissimi, indubbiamente”.
È già partito il tormentone: Immobile può essere lo Schillaci del 2014?
“Il ragazzo ha fatto molto bene, vincendo la classifica cannonieri con il Torino. Lui, Insigne e Verratti sono stati valorizzati da Zeman. Immobile ha una chance importantissima che può sfruttare, l’importante è non dargli troppe pressioni in un gruppo fortissimo ed in un’atmosfera fantastica. Spero giochi il più possibile”.
Immobile ed Insigne come Schillaci e Baggio del '90, possono essere la coppia, la grande sorpresa dei Mondiali?
“Fare paragoni non mi sembra giusto, sono due ragazzi che hanno fatto molto bene al Toro ed al Napoli, e che già nel Pescara erano molto affiatati. Credo che la vetrina del Mondiale sia importante, per entrambi: uno è un bomber di razza, l'altro gioca più per la squadra partendo da lontano. Dipenderà molto da Prandelli, dalle scelte che farà per la Nazionale, anche in base alle avversarie. L'Inghilterra, ad esempio, non si tira mai indietro, e fisicamente non molla mai. Mi auguro che i due giocatori non abbiano paura della maglia azzurra, ma comunque entrambi vengono da un'annata positiva nei rispettivi club. Credo che Ciro e Lorenzo avranno le loro chances, anche se magari inizialmente non partiranno titolari. L'importante, ad ogni modo, è che l'Italia vada avanti il più possibile, ed in quel caso è chiaro che ci sarà bisogno di tutti”.
Cosa ha provato quando ho esordito contro l'Austria, quando Vicini mi ha detto “tocca a te”?
“Ricordo perfettamente l'azione: dalla fascia laterale Vialli crossa al centro dell'area di rigore, io colpii di testa tra le due torri austriache e segnai il gol dell'1-0. Devo dire che impazzii di gioia, come tutto lo stadio. Quella rete mi ha dato l'opportunità di farmi conoscere, e segnai anche nella gara successiva, al punto che costrinsi Vicini a schierarmi sempre dal primo minuto. A volte anche un pizzico di fortuna è indispensabile, perché magari tocchi una palla e fai gol, e quando lo fai poi acquisisci sempre più autostima e trovi la porta in ogni occasione".