OSPITE A "JAZZ MEETING"

Incontro con il violinista e compositore Francesco Incandela

A "Jazz Meeting" presenta il suo nuovo lavoro "Flow Vol. 1"

05 Mar 2020 - 13:26

"Flow Vol. 1" È il nuovo lavoro discografico del violinista palermitano Francesco Incandela, prodotto da Angelo di Mino, con il quale ha lavorato spesso in vari progetti in questi anni. Francesco Incandela (che oltre al violino, suona la chitarra elettrica tenore e i sintetizzatori) è affiancato da Luca La Russa (basso), Vincenzo Lo Franco (batteria) e Simona Norato (voce in "Oversound" e keyboard in "Drumatic"). Il disco è stato registrato da Angelo Di Mino e missato da Valerio Mina al Blackstar Recording Studio, e masterizzato da Alessandro "Gengi" Di Guglielmo all'Elettroformati. Francesco nel 2006 si diploma in violino al Conservatorio di Musica "V. Bellini" di Palermo e nel 2009 consegue la laurea specialistica di II° livello in "Discipline Musicali" indirizzo Interpretativo/compositivo presso il Conservatorio di Musica "S.Cecilia" di Roma.

In qualità di violinista, arrangiatore e compositore, è fondatore di diverse formazioni come Cordepazze, con cui riceve nel 2007 il Premio "Fabrizio De Andrè" di Roma, nel 2008 è ospite in qualità di violinista/compositore sul palco del Teatro Ariston di Sanremo per il "Premio Tenco" e nelle edizioni 2009 e 2014 riceve il Premio della Critica al "Musicultura Festival" di Macerata. Con le Cordepazze pubblica come artista/produttore il disco d'esordio "I Re Quieti (2008)" pubblicato da "Monnalisa s.r.l. e il secondo disco "l'Arte della Fuga" (2013). Negli anni collabora sia in studio che dal vivo con artisti del panorama italiano come, Dimartino, Simona Norato, Alessio Bondì, Fabrizio Cammarata, Angelo Sicurella, Pippo Pollina, Orchestra In/Stabile Dis/Accordo, Cesare Basile, Morgan, Mauro Pagani.

Racconta Incandela, che è nostro ospite a "Jazz Meeting": "'Flow Vol. 1' è un progetto nato circa due anni fa, ed insieme ai musicisti che mi accompagnano: Luca La Russa al basso , Vincenzo Lo Franco che suona la batteria, lo abbiamo già proposto al pubblico nei concerti, con ottimi risultati. La composizione  dei vari brani è quasi sempre partita dal violini ma anche dalle tastiere e dalla loop station,  penso di poter dire che il supporto dell'elettronica ha ampliato ulteriormente i miei orizzonti. 'Flow Vol. 1' è un disco che potrei definire 'liquido' con atmosfere ora più rarefatte, ora più concrete, che riunisce elementi musicali che dal minimalismo arrivano al prog. I brani di 'Flow Vol. 1', sono nati sempre con lo strumento in mano, mai a tavolino, lavorando con  i loop, quindi l'ausilio  dell'elettronica  sono riuscito a creare motivi melodici, ma anche percussivi. In questi anni l'uso dell'elettronica ha ampliato molto i miei orizzonti".

Quindi questo significa anche aumento della creatività

Si, anche perché l'elettronica che ha ampliato il mio modo di percepire la musica, essendo violinista, mi servo dell'elettronica per "assegnare" funzioni diverse al  mio strumento, che è e resta il violino. Avendo lavorato in diversi ambiti,  ho acquisito una visione trasversale della musica, suono anche il mandolino elettrico e  dei sintetizzatori anche se tutto nasce anche dal punto vista della composizione.  Ciò  è accaduto anche in questo mio nuovo disco, dove si alternano atmosfere oniriche quasi sognanti, ad altre più concrete vicine ai suoni propri del prog, due aspetti che amo far convivere nella musica che creo.

Nel 2009 il "Tributo a Fabrizio De Andrè" registrato negli studi di Radio Uno Rai insieme a Morgan, Mauro Pagani e Massimo Bubola prodotto da Rai Trade

Si, un progetto che ricordo con piacere, che nacque quando con le Corde Pazze partecipammo al Premio Tenco. Ebbi modo  di condividere il palco con personaggi come Mauro Pagani e Massimo Bubola, che furono collaboratori di primissimo piano del cantautore genovese. Successivamente, proprio alle "Officine Meccaniche" che considero un po' come i nostri "Abbey Road", realizzai con gli  Hysterical Sublime, il primo Ep "Color" con Angelo di Mino al violoncello e la produzione artistica di Marco Trentacoste.

La tua musica e la tua carriera sono in continua evoluzione

Si e credo che questo nuovo disco ne sia la prova. In "Flow vol 1", si incontrano e si contaminano elementi che vanno dal minimalismo, alla musica del sassofoni e compositore americano John Zorn e che fanno parte delle esperienze maturate in questi anni. Abbiamo anche registrato molto materiale e penso che presto ci sarà anche un "volume 2" di questo progetto. Lavorare con musicisti come quelli che mi accompagnano, aumenta la possibilità di creare, servendoci dei rispettivi strumenti, ma anche di effetti elettronici creati dalle varie loop station.

La copertina del disco raffigura uno scatto tratto dalla serie "The Ebb Tide" del fotografo e artista palermitano Pietro Motisi: l'immagine è stata immortalata in Galles, lungo il fiume Usk.

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