A "Popular" il riconoscimento all'astrofisica
di Giancarlo Bastianelli© Ufficio stampa
Nella giornata conclusiva del Festival dei due Mondi di Spoleto, sul palcoscenico del Concerto finale, assegnato il Premio "Carla Fendi STEM", all’astrofisica Marica Branchesi, per il contributo dato alla rilevazione delle onde gravitazionali. Professore ordinario al Gran Sasso Science Institute, Branchesi è considerata una tra le 10 persone più influenti negli ultimi anni secondo la rivista scientifica Nature. E’ attualmente Presidente del Consiglio Scientifico dell'Istituto Nazionale di Astrofisica e coordinatrice del gruppo internazionale che sviluppa il caso scientifico del Einstein Telescope, il futuro osservatorio di onde gravitazionali.
"Un grandissimo onore ricevere questo premio", dice Marica Branchesi, "mi affascina l’accostamento tra arte e scienza; per me osservare l’universo è come ammirare un quadro. La parte che più emozionante nel mio lavoro è ascoltare i segnali che arrivano dallo Spazio; il nostro lavoro è teso a ricostruire la storia delle stelle, incubatrici dei segreti della vita degli uomini; noi osserviamo e interpretiamo l’universo. Il premio 'Carla Fendi STEM', sarà utilizzato per giovani ricercatori che non hanno la possibilità di perfezionarsi nei loro Paesi, che vogliono lavorare al Gran Sasso Science Institute".
Maria Teresa Venturini Fendi convinta che arte e scienza possano interagire. "La scienza è anche arte", dice la presidente della Fondazione Carla Fendi, "essa ha anche una dose di creatività e intuizione. Spesso scienziati con decenni di studi alle spalle, basano la loro genialità anche sull’imprevedibilità. Noi della fondazione Carla Fendi siamo molto interessati alle nuove tecnologie. La commistione tra storia e futuro ci appare particolarmente suggestiva. Quest’anno abbiamo realizzato, con grande successo di pubblico, l’evento 'Reality?', un’installazione visiva e sonora in realtà aumentata, creata da un giovane artista molto attivo in diversi campi della tecnologia come Gabriele Gianni. Si è tenuta nell’ex Battistero della Manna d’Oro, dando vita a un connubio tra arte e nuove tecnologie".
La Fondazione Carla Fendi sta lavorando anche per il futuro del Festival
Certamente, vorremmo stampare un libro sulla nostra presenza a Spoleto. Nelle prossime edizioni del Festival dei due Mondi, proseguiremo gli incontri con gli scienziati che hanno sempre avuto un positivo riscontro del pubblico, curioso di apprendere nuove cose. Oggi vediamo diventare realtà cose che ci apparivano impossibili appena qualche decennio fa; la scienza interagisce con il nostro corpo ed è come se fosse una nostra appendice. Nel futuro mi attendo cose meravigliose.