JAZZ MEETING

Bergamo Jazz Festival, il racconto della direttrice artistica Maria Pia De Vito

 La 44a edizione si svolgerà nella città lombarda fino al 26 marzo

di Giancarlo Bastianelli
24 Mar 2023 - 11:39
 © Gianfranco Rota

© Gianfranco Rota

Ha preso il via la 44a edizione di Bergamo Jazz Festival. La manifestazione è organizzata da Fondazione Teatro Donizetti con Comune di Bergamo e inserita nel quadro dei principali eventi di “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023”, si concluderà domenica 26 marzo e conterrà un programma ricco di artisti internazionali, ospiti del Teatro Donizetti, con le tre consuete serate in abbonamento (dal 24 al 26 marzo), del Teatro Sociale (nella sera del 23 e nel pomeriggio del 26) e di altri luoghi della città, musei, chiese, locali trasformati in accoglienti jazz club. Ampio rilievo sarà dato anche al jazz nazionale, tra musicisti ampiamente affermati e giovani talenti, alla didattica e all’incontro con altre arti.  

Bergamo Jazz 2023 renderà poi omaggio al fotografo Roberto Masotti, scomparso nell’aprile 2022: a ricordare il suo legame con il jazz e con il Festival, anche mediante la proiezione di immagini divenute iconiche, saranno il giornalista Carlo Maria Cella e il musicologo Franco Masotti, fratello di Roberto: sabato 25 alle ore 15.00, Sala della Musica “M. Tremaglia” del Teatro Donizetti. Maria Pia De Vito, cantante e direttrice artistica della manifestazione, è gradita ospite a “Jazz Meeting”. 

Anche quest'anno Bergamo film Meeting ha "inaugurato" Bergamo Jazz: cinema e musica sono due grandi arti che non solo dialogano, ma si compenetrano

Cinema e jazz hanno avuto percorsi storici paralleli, incrociandosi spesso. A volte, magari, il cinema ha rappresentato il jazz in modo non sempre adeguato. Resta il fatto che le due arti possono compenetrarsi e lo dimostra proprio la collaborazione tra Bergamo Film Meeting e Bergamo Jazz, due festival internazionali della stessa città che si tendono la mano e si passano idealmente il testimone. Quest'anno, la consueta sonorizzazione di un film muto, è affidata al bravissimo pianista Simone Graziano, che suonerà sulle immagini de L’inferno del 1911, adattamento della Prima Cantica della Divina Commedia, uno dei capolavori del cinema muto restituito nel 2016 alla sua edizione originale da un lungo lavoro di restauro curato dalla Cineteca di Bologna.

Il programma presenta personaggi consolidati nel panorama jazzistico italiano e internazionale, ma dà spazio anche ai giovani

Quest'anno sono ospiti di Bergamo Jazz artisti dalla fama consolidata come Paolo Fresu, Rita Marcotulli, Richard Galliano e Richard Bona, ma abbiamo in cartellone anche nomi relativamente nuovi, almeno in Italia, come Cecile McLorin Salvant, che peraltro ha già vinto tre Grammy Awards, e Lakecia Benjamin, altro talento esplosivo. E poi il pianista brasiliano Amaro Freitas e la cantante francese Leyla Martial, componente del trio Oliphrante. E ai giovani è dedicata una sezione apposita, "Scintille di Jazz", curata da Tino Tracanna, al quale si deve anche l'ideazione della Panorchestra, progetto legato a "Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023" e comprendente giovani musicisti dell'area lombarda. Con la Panorchestra suonerà, quale special guest, il trombettista americano Jonathan Finlayson.

C'è un omaggio a Roberto Masotti; cosa hanno rappresentato per il jazz e per la musica in generale le sue immagini?

Con le sue fotografie Roberto Masotti ha raccontato cinquant’anni di jazz. Ma non solo, visto che il suo obbiettivo si è sovente soffermato su altre musiche, dal rock alla musica classica, alla sperimentazione. Roberto era molto legato a Bergamo e al suo festival jazz: nel 1973 fotografò Keith Jarrett in Città Alta e l'anno dopo l'Art Ensemble of Chicago al Donizetti. Quelle foto sono diventate iconiche comparendo su copertine di dischi e libri, oltre a essere esposte in mostre. Per questo e mille altri motivi lo vogliamo ricordare a quasi un anno di distanza dalla sua scomparsa.

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