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A "Jazz Meeting" l'arpista e cantante Giuseppina Ciarla

Tgcom24 ha incontrato l'artista per parlare del suo nuovo lavoro "A Ticket Home"


Billy Elkins

Nove grandi classici e due composizioni inedite in "A Ticket Home", nuovo lavoro discografico di Giuseppina Ciarla, arpista di solida formazione classica, ma anche cantante dal timbro particolare. Due elementi che danno vita a un lavoro originalissimo, dove i classici sono sapientemente filtrati dalla voce e dallo strumento, mentre i due brani inediti sono la prova della qualità dell’artista, anche come compositrice.

 

Nativa di Bari e statunitense d'adozione dal 1996, Giuseppina Ciarla si è distinta come "Prima Arpa" dell’Opera di Sarasota in Florida, ruolo che ricopre dal 2002; le viene conferito (nel 2017) il prestigioso "Gunther & Ilse Kern Grant for Outstanding Opera Artist". Nell'arco della sua carriera stringe collaborazioni con direttori d’orchestra come: Lorin Maazel, Yannick Nézet-Séguin, Victor DeRenzi, Daniel Oren, John Neschling, Stefan Anton Reck, Roberto Abbado, Larry Rachleff. Durante il suo incarico come "Prima Arpa" presso la Fondazione del Teatro Petruzzelli di Bari si è esibita con il Bolshoi Ballet. Ha calcato il prestigiosissimo palco del Lincoln Center di New York, oltre a suonare presso l’Ambasciata Italiana a Washington DC.

 

E' la stessa musicista a parlarci del sue sensazioni in merito a "A Ticket Home". "E' un progetto trasversale - dice -, crossover come si dice oggi, abbraccia non solo periodi storici differenti, dai primi del '900 agli anni 80, ma anche generi differenti. Quelli contenuti nell'album sono tutti brani iconici, che hanno fatto parte della mia vita, spiega la musicista, li ho ascoltati fin da piccola, pur essendo di formazione classica, sono stata abituata fin da bambina ad ascoltare molti tipi di musica: il jazz, la musica brasiliana per arrivare al tango di Astor Piazzolla".

 

Sono brani che ti hanno coinvolta profondamente... 

Sì, nel disco c'è ad esempio anche un classico come "Que Sera Sera" che fu interpretato e portato al successo da Doris Day, la sua fu una voce che mi ammaliò fin da piccola. Lo stesso vale per un altro classico come "Nature Boy", che ho reinterpretato ed inserito nel mio disco. Una canzone che trasmette un messaggio d'amore arrivato intatto fino ai giorni nostri.

 

Voce ed arpa sono su due piani differenti o si fondono ed interagiscono?

Si fondono ed interagiscono, certamente; se pensiamo alla tradizione classica o operistica le più importanti arie dell'Opera sono accompagnate dall'arpa. Non voglio con questo paragonarmi a un cantante d'Opera, perché la mia impostazione vocale si richiama molto di più al jazz.

 

Senza nulla togliere alla tua formazione classica, il jazz ha ampliato i tuoi orizzonti... 

Sì, innanzitutto è una musica che mi ha portato a conoscere persone meravigliose, ad esibirsi ad esempio per l'officina Pasolini. Il mio album inoltre è entrato nel lotto di quelli che potrebbero avere la nomination per il Grammy Award. L'aspetto positivo della pandemia è che ha regalato tempo a noi artisti, dandoci la possibilità di creare, realizzando prodotti originali. Il periodo che abbiamo trascorso ha innescato meccanismi che si erano sopiti. Per quanto mi riguarda, posso dire di essermi messa in gioco con questo progetto, totalmente autoprodotto. Il mio nuovo album è disponibile sulle principali piattaforme digitali come Facebook e Instagram, sotto la voce Human At harp ed in forma fisica su Bandcamp.

 

La tracklist di “A Ticket Home”, consta di undici brani, fra cui “Oblivion” (Astor Piazzolla – solo strumentale), “Que Sera, Sera” (Ray Evans-Jay Livingston), “In Cerca di Te” (Gian Carlo Testoni-Eros Sciorilli), “Maria Marì” (Eduardo Di Capua-Vincenzo Russo), “Nature Boy” (Eden Ahbez), “Bella Ciao” (canzone popolare), “The Ballad of Sacco and Vanzetti” (Joan Baez-Ennio Morricone), “Billie Jean” (Michael Jackson) e “Libertango” (Astor Piazzolla – solo strumentale), mentre “Preghiera” e “L’Invasione di Farfalle” sono due intense canzoni partorite dalla sua spiccata sensibilità artistica. Grazie al suo personale arrangiamento di “Oblivion” e “Libertango” Giuseppina Ciarla è stata finalista del concorso “Piazzolla Music Competition”.

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