Il ministro della Pubblica Amministrazione fischiato e insultato a Torino durante un dibattito sullo Ius Scholae. Forza Italia chiede al Partito Democratico di condannare l’accaduto
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Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica Amministrazione, ha preso parte alla Festa dell'Unità di Torino per un confronto politico sul tema dello Ius Scholae. L'incontro, che aveva tra gli obiettivi quello di discutere di cittadinanza e diritti, è stato segnato da momenti di tensione: il ministro è stato accolto da fischi e insulti da parte di una parte del pubblico presente. Un episodio che ha immediatamente suscitato reazioni nel mondo politico, con Forza Italia che ha chiesto ai vertici del Partito Democratico di condannare l'accaduto e lo stesso Zangrillo che ha invitato a riportare il dibattito su toni civili e rispettosi. Solidarietà dal premier Meloni che invita tutti ad "abbassare i toni".
Il ministro ha partecipato alla Festa dell'Unità organizzata dal Pd a Torino, una delle tappe principali della manifestazione politica del partito in Piemonte. Durante il dibattito dedicato allo Ius Scholae, Zangrillo ha dovuto affrontare una platea in parte ostile: tra il pubblico si sono levati cori, fischi e insulti. L'episodio ha interrotto a più riprese il confronto, creando un clima teso che ha attirato l'attenzione dei media e del mondo politico.
In una nota diffusa dopo l'episodio, Zangrillo ha ribadito l'importanza del dialogo come strumento fondamentale della democrazia: "Ieri sera ho partecipato alla Festa del Pd di Torino perché credo che il dialogo e il confronto siano le basi della nostra democrazia. Purtroppo, durante l'evento, sono stato insultato. È grave che un partito che si definisce democratico usi linguaggi violenti e ostili verso chi ha opinioni diverse". Il ministro ha poi richiamato la necessità di abbassare i toni, ricordando anche episodi recenti di scontro politico, come le parole rivolte in Parlamento al vicepremier Antonio Tajani. "Fischi, insulti e toni duri non hanno nulla a che fare con il confronto civile. Rispettiamo le idee altrui e facciamo politica con responsabilità", ha concluso.
"Esprimo la solidarietà mia personale e del governo al ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, per gli insulti subiti mentre partecipava alla Festa del Pd di Torino", ha fatto sapere il premier Giorgia Meloni. "Il confronto politico, anche acceso, non deve mai trasformarsi in aggressione verbale o mancanza di rispetto. Serve da parte di tutti la responsabilità di abbassare i toni e di contribuire a un dibattito pubblico civile e costruttivo".
Le reazioni non si sono fatte attendere. In una nota congiunta, i capigruppo di Forza Italia Maurizio Gasparri e Paolo Barelli hanno espresso solidarietà al ministro Zangrillo, chiedendo al Partito Democratico di prendere ufficialmente le distanze: "Spiace prendere atto del fatto che un'occasione di confronto politico tra avversari scada in offese, aggressioni verbali e atteggiamenti intolleranti da parte di una platea del Pd nei confronti di chi ricopre un ruolo istituzionale. Ci auguriamo che stavolta il vertice del Partito Democratico abbia l'eleganza e il buonsenso di prendere le distanze da questi comportamenti irrispettosi".
La contestazione al ministro Zangrillo si è verificata in un momento in cui il tema dello Ius Scholae è tornato al centro del dibattito politico. Alla Festa dell'Unità di Torino erano attesi anche la segretaria Elly Schlein, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e il sindaco della città Stefano Lo Russo. La presenza di esponenti di rilievo del Pd ha reso l'episodio ancora più significativo, evidenziando le difficoltà di mantenere un confronto costruttivo su questioni divisive. Forza Italia ha colto l'occasione per sottolineare la necessità di toni più moderati, mentre Zangrillo ha richiamato al rispetto reciproco come condizione imprescindibile per un dibattito politico che non degeneri in aggressioni verbali.